dagherrotipi

abbassiamo i riflettori, mi bruciano gli occhi..


c'è stato un periodo abbastanza lungo nella mia vita in cui mi sono sentita ammalata.  gli eventi scatenanti erano la vita stessa e  le vicissitudini che ti trovi a superare. quindi difficile prevenire.  era necessario solo curare.   e anche nascondere, agli occhi delle persone che avevo vicino, abituate a ben altri pesi e a ben altre reazioni, oppure troppo piccole per capire, o solo per convivere, con le manifestazioni della mia malattia.quando dissi a mia madre e a mio padre che avevo bisogno di parlare con uno specialista, andarono giù di testa.  primo perchè mi vedevano già imbolata dai farmaci in una qualche casa di cura.  secondo perchè erano preoccupati di quello che sarebbe uscito dalle mie parole: vizi e virtù private di una famiglia non perfetta.accadde molto di più.decisi che dovevo curarmi parlando.   e lo feci per 10 lunghi anni.   ogni settimana mi ritrovavo con altre persone e parlavo, e ascoltavo, e piangevo, mi arrabbiavo.   il momento più brutto fù quando riaffiorarono cose che avevo sepolto così bene, ma così bene, da sentirne solo i disagi esteriori, senza capire da dove arrivavassero.medicine, certo, le ho prese.   ma ho trovato medici competenti che me la hanno dosate, e centellinate.   e mi hanno insegnato a gestirle a seconda del momento.   della situazione, una volta guarita dalla fase più critica.che non si guarisce mai, praticamente, dalla depressione.   questo l'ho capito una volta che smisi di prendere i farmaci perchè mi sentivo forte.   di li a sei mesi ero al punto di prima.   ora la mia pillolina salva giornata, la prendo come quella per la pressione.   serve. non mi fa paura.   non mi sento schiava e nemmeno malata. è questa la cosa più bella. ho capito che sono solo più fragile.   in alcuni momenti più che in altri.   che reagisco alle cose in modo viscerale, e ci metto più tempo a superare il dolore, o la rabbia o la delusione.   ma ne sono capace. ho scritto  perche ho letto di questo argomento qui e volevo dare la mia personale testimonianza.   di un percorso che che ho vissuto e che continuo a vivere.   giorno dopo giorno.   con serenità.margherita