il procedimento era un pochino complicato, ma dava alla situazione quel giusto senso di gravità e d'importanza.mia madre iniziava coll'estrarre un'ostia da una scatola, l'adagiava sopra un cucchiaio e sopra ci metteva
LEI. poi, con un altro cucchiaio la tritava fine fine, riducendola in polvere, aggiungeva un pochino di zucchero ed un goccino d'acqua, in modo che l'ostia, bagnata, potesse esser ripiegata su se stessa.poi mi guardava, e io con gli occhi da pesce lessato e la bocca serrata cominciavo a battere i piedi e ad emettere mugugni... allora interveniva pure mio padre, mi convinceva con argomentazioni esaustive ad aprire la bocca e questa cosa liscia scivolava giù. mentre il mio viso si scomponeva in mille espressioni schifate.soffrivo di mal di testa, da
bambina. qualche volta anche ora. più raramente