dagherrotipi

ogni volta è un incipit, indimenticabile


e prendo al balzo l'invito che mi ha lanciato ossimora. scrivere l'incipit di 5 libri. e riporto libri che ho letto in epoche diversissime. e che hanno segnato la mia crescita, come ragazza/donna, ed anche un pochino hanno arricchito la mia coscienza.a volte un pochino stanca, anzi, diciamo, pigra.
(comune di empoli, il gioco degli incipit)n.1) il libro del primo approccio culturale"1935, 6 ottobre. Che qualcuna delle ultime poesie sia convincente, non toglie importanza al fatto che le compongo con sempre maggiore indifferenza e riluttanza. Nemmeno importa molto che la gioia inventiva mi riesca qualche volta oltremodo acuta. Le due cose, messe insieme, si spiegano coll'acquisita disinvoltura metrica, che toglie il gusto di scavare da un materiale informe, e insieme interessi miei di vita pratica che aggiungono un'esaltazione passionale alla meditazione su certune poesie." (C.Pavese, Il mestiere di vivere)n.2): il libro che ricorda il primo amore"Cominceṛ col dire, dei giorni e degli anni della mia infanzia, che il mio unico personaggio indimenticabile fu la pioggia. La grande pioggia australe che cade come una cataratta dla Polo, dai cieli del Capo di Hornos fino alla frontiera. In questa frontiera o Far West della mia patria, nacqui alla vita, alla terra, alla poesia e alla pioggia" (P.Neruda, Confesso che ho vissuto)n.3) fui incantata dalla descrizione del suo sguardo"In un caldo tramonto primaverile nei pressi degli Stagni dei Patriarchi apparvero due cittadini. Il primo poteva avere circa quaranta anni e vestiva un completo da estate grigio. Era basso e grasso, scuro di capelli, calvo; in mano aveva un dignitoso berretto a bustina mentre il viso rasato con cura si fregiava di un paio di occhiali enormi con l'armatura diu corno nero. L'altro un giovanotto dalle spalle larghe, i capelli rossicci arruffati e un berretto a scacchi schiacciato sulla nuca, portava una camicia aqlla cow-boy, calzoni bianchi sdruciti e scarpe nere." (M.Bulgakov, Il maestro e Margherita)n.4) l'ho incontrata per caso, nella libreria della stazione di Bologna"L'amore è diventato un oggetto sfuggente, è l'ultimo pensiero di Floreana Fabres davanti alla scritta "Benvenuti" sul grande striscione teso da una parte all'altra della strada. Lo sgangherato pullman entra in paese e Floreana guarda fuori dal finestrino, incantata dalla brillantezza dell'azzurro: si era completamente dimenticata del cielo" (M.Serrano, L'albergo delle donne tristi)n.5) e questa l'ho scoperta grazie ad antonia ..nella notte"Là tali cose sono. Il giardino e l'albero.Il serpente alla radice, il frutto d'orola donna tra l'ombra dei ramilo scorrere dell'acqua e la radura erbosa.Là sono e furono. Ai limiti del vecchio mondo.nella selva d'esperia, doratoluccicava il frutto sugli eterni rami, e làil drago Ladone corrugava, l'ingioiellata crestaaguzzava un artiglio d'oro, una zanna d'argento affilavae sonnecchiava e aspettava per l'eternitàEracle, l'astuto eroe, chelui a spossessar venisse e al furto" (A. Byatt, Possessione)