dagherrotipi

alcuni scorci, fissi nel cuore


avevo paura a volare. ma nei sogni ero stata tante volte sopra i tetti della città che qualcosa dentro di me, sussurrava: stai calma.m., seduta al mio fianco, mi parlava. e al momento del decollo mi prese la mano. anche se all'atterraggio, il primo su roma, glie la presi ioè bello il mondo visto dal cielo.
t'accorgi che è tutta una geometria. i campi arati sono geometria, le strade che tagliano gli spazi, le case che riempiono i vuoti.un insieme di linee, rettangoli, quadrati e cerchi. i cerchi nei campi, visti dall'altro. quesito a cui non abbiamo saputo dare risposta. solo due cose non sono geometriche: i laghi e i fiumi.
perchè disdegnano gli angoli, le rette, e fan fatica anche dei cerchi e semicerchi. la loro è forma pura di varia grandezza, dall'andatura ribelle e sinuosa. dio inventò prima i serpenti o i fiumi? prima i laghi o il ventre materno?
l'ala dell'aereo era al mio fianco, lunghissima, immensa. ma sotto c'era il mondo. o meglio. per un pò c'erano solo le nuvole. dense nuvole, tanto fitte da far assomigliare il cielo ad una pista innevata. di quelle che si vedevano una volta, quando ancora la neve scendeva copiosa. nuvole dense, nuvole leggere, trasparenti.... e il cielo. sopra le nuvole, azzurro. di un azzurro che raramente si vede tra un filare di case e l'altro.l'alba è qualcosa di magico vista dal cielo. perchè il cielo si tinge di rosso e passando attraverso il blu scuro si veste di un blu misto. che non so descrivere.
ma quello che volevo raccontare è la suggestione di una città nella notte che vira al giorno. una immensa città che si perde a vista d'occhio, una città in riva al mare. immensa. brulicante di luci come un albero di natale. e tu che scendi e scendi, e mentre plani verso quei luoghi il sole sorge, e ascolti un tango, e poi due.... e chiudi gli occhi e pensi che vorresti che questo momento non finisse mai.
e ti senti come se fosse ogni città, la tua città. senza confini, senza niente. come se la tua città fosse il mondo. la tua città fosse ogni angolo che ti fa stare bene. quella piazza romanica, quelle case a ringhiera, quella piazza illuminata di blu, quel prato su uno dei colli, e le donne che battono il grano affacciate sull'egeo,
i gerani su ogni finestra andalusa, il fango delle ande, le facciate variopinte del barrio ... quanto tempo mi resta per vedere il mondo che non conosco.... per scoprire gli angoli nascosti della città dei miei sogni...?
ci sono posti del mondo che vorrei diventassero miei. come la buenos aires dalle mille luci vestita