dagherrotipi

La Mericaaaaaaaaaa....


(immagine da Repubblica)clicca la fotoIn un momento come questo, in cui diventa abitudine cacciare piuttosto che accogliere, un'esperienza come quella proposta in questa mostra dovrebbe diventare quasi un passaggio obbligato per tutti.Non solo quelli sensibilizzatisi al problema, ma sopratutto per quelli che hanno dimenticato il nostro passato non troppo passato di emigranti poveri e ignoranti, e qualche volta pure mafiosi.Le foto dai porti italiani alla Merica, ci rimandano immagini di imbarcazioni enormi, vere, che niente hanno a che vedere con quelle barche della morte che traversano poche miglia da una sponda all'altra del mediterraneo.Ma la gente dentro è uguale: povera, in cerca di fortuna, qualche volta onesta e altre no. Gente che, riprendo dall'articolo, di fronte alla mala sorte si mise a delinquere. Ma a nessuno venne in mente di rimandare a casa, fra gli altri, gli italiani in massa. Altri tempi, altre problematiche. La gente sapeva della fatica fisica (che non era l'andare in palestre attrezzate per sudare), la gente tutta sapeva dell'ignoranza e della voglia di migliorare. La gente sapeva, perché l'aveva vissuto e non letto distrattamente sui libri, cosa significavano parole come fame e povertà.Noi siamo di un'altra generazione, anzi di due o tre generazioni dopo... A noi dà fastidio vedere certe cose, sentire certi odori, parlare con certe persone. Magari però, ci sarà chi pur plaudendo la cacciata dei miserabili dalla terra italiana, si commuoverà a questa mostra e all'esperienza che propone.Non mi interessa il sentire di chi non sente.Così, a pelle, mi piace questa iniziativa, e se potrò cercherò di viverla e farla vivere a mio figlio.
(photo Andrew Morrell...)