dagherrotipi

la maggiore dei fratelli


fino all'ultimo crei dei problemi. secondo me è perché da bambino eri troppo buono, dove ti mettevano stavi, in silenzio, e aspettavi che mamma finisse di consolare A. Ma poi arrivò R., e così il tuo turno non venne mai.di aneddoti siam pieni, è rimasto famoso quando hai portato a scuola l'anello di fidanzamento della mamma, e l'hai regalato nell'intimità del bagno alla tua fidanzatina. la musica era/è la tua grande passione, un po' perché volevi imitare i fratelli più grandi, un po' perché di talento ne avevi a quintali. ma ad un certo punto hai smesso di studiare e hai cominciato a lavorare... una disperazione... arrivavi tardi, al lavoro, avevi sonno, rispondevi male, ogni giorno chiamavano casa per fare il rendiconto delle tue mancanze.. che dò bali!!il giorno più brutto fu quando finisti in ospedale. non ragionavi più, non stavi in piedi. t'eri impasticcato per bene e per giorni mamma e babbo s'alternarono al tuo letto nella speranza di una ripresa. sai quante discussioni, recriminazioni, quanto senso di impotenza e quanta rabbia si respirava in casa in quel periodo?.... non ne hai idea, di tuo hai dovuto affrontare ben altro, in quei due anni in cui ti hanno tenuto segregato su al lago, sotto l'occhio vigile del babbo che ti portava a funghi, a sciare, ti faceva cucinare e spaccar legna ... è stato un periodo lungo e duro, ma alla fine ti sei riconquistato la tua autonomia.tralasciamo gli anno dopo .. un susseguirsi di alti e bassi da non credere. i momenti più belli erano quelli con i tuoi figli, anche se il tuo sguardo non è mai stato profondamente sereno.l'inquietudine è nel colore del tuo sguardo.domani parti. lasci qui molte cose irrisolte. una specie di macchia d'olio su cui alcuni stanno scivolando. nessuno si farà male, certo, ma poi restano quegli aloni così difficili da tirar via.domani parti. lo confesso, tiro un sospiro di sollievo. mica per altro, ma perché almeno, se fai quello che vuoi, se non ti senti costretto, irreaalizzato, insoddisfatto, almeno spero affronterai le cose della vita, evitanto di far finta che non esistano.sono anche un pochino preoccupata perchè non possiedo il tuo spirito d'avventura, ma nemmeno le tue doti naturali, e la tua capacità d'adattamento. cerca di mettere a profitto questo anno sabbatico, per te e per i tuoi figli. ma sopratutto per te. se tornerai o no, sarà una tua scelta, però fa che ne valga assolutamente la pena.e poi, anche se oggi noi mugugnamo un po, credimi, posso assicurarti che domani parleremo di te con nostalgia e affetto.ti voglio bene, fratello miomaggie
(la scultura Homen andando, ed è di Ernesto de Fiori, 1927)(photo ARTExplorer)clicca le foto