dagherrotipi

e se non riuscissi a non farmela addosso?...


Ero poco più che una ragazzina, affacciata alla finestra facevo passare un po il tempo di un primo pomeriggio di quasi estate. Si, me lo ricordo bene, perché il sole era caldo e per strada c'era quasi nessuno. Forse ascoltavo musica o forse guardavo solo nel vuoto come spesso mi capita di fare anche ora. La sua persona attirò la mia attenzione. Era una donna su con l'età, ricordo che portava un fazzoletto in testa e aveva una gonna scura non ampia, ma gonfia. Come se avesse sotto strati di stoffa a tenergliela sollevata dalla pelle. Era vestita come una contadina d'altri tempi, ma allora, quasi quarant'anni fa, se ne vedevano ancora di tanto in tanto anche in città, magari mentre uscivano dalla loro segregazione abituale fatta di appartamenti nuovi di zecca in cui preparare pasti, lavorare e accudire i nipoti, senza più nemmeno il piacere di un'aia o di un giardino.
Si c'erano i cortili delle case, e ancora servivano proprio alle donne che vi scendevano con delle lillipuzziane seggioline di legna nelle ore tarde del pomeriggio, prima della cena, a chiaccherare, a sgranare i piselli, o mondare l'insalata.Ma non divaghiamo. Allora, io ero alla finestra e la guardavo incuriosita: lei piazzata davanti alla vetrina di un negozio se ne stava tranquilla. Io vedevo solo le punte dei piedi distanziate tra loro e me la immaginavo ben sicura sulle sue gambe solide.Improvvisamente un rigagnolo apparve da sotto la sua gonna. Ero troppo imbranata per capire quel che stava accadendo, ma la signora da li a poco se ne andò mostrando di non aver alcun nteresse per la vetrina e quel che ci vedeva.La nonna mi spiegò, che un tempo, quando le donne e gli uomini stavano molto all'aperto, in campagna, era normale sbrigare certe faccende all'aperto, che mica c'era tempo per andare avanti e indietro dallo sgabuzzino. Detto da lei la cosa mi sembrò molto normale, al punto che ogni volta che ho potuto, in campagna o in montagna, o al fiume, mi son goduta il piacere di una naturalità ritrovata. Oggi però mi rendo conto che non si può più. E evidente che è meglio farsela addosso piuttosto che farla per strada .Lo sò, le strade non puzzano più di pipì, sono pulite, ci si potrebbe persino mangiare, ma quando leggo queste cose mi viene una malinconia per quel vivere un po' così.Siam sicuri che una strada che non puzza di pipì valga una una vita...? (però, forse, basterebbero i vecchi vespasiani... )
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