dagherrotipi

Amanti


(clicca l'immagine)Rivestendosi lentamente lei guarda lui parzialmente in ombra dentro il bagno con le luci spente.- Credo sarebbe ora di cambiare posto, non trovi? Io sono anche stanca di venire sempre qui, è umiliante nascondersi dopo tanti anni - Va bene, se vuoi la prossima volta cercheremo un altro albergo, come vuoi tu. Credevo ti piacesse questo posto, ricordo la prima volta che siamo venuti. Eri entusiasta, non smettevi di esclamare: che bel posto!!. Io l’ho scelto per te, sapevo che amavi la vasca idromassaggio -, esce dal bagno e comincia a vestirsi con cura, ma con una certa fretta che innervosisce la donna che è con lui. - Potresti fare anche più lentamente, sembra che tu non veda l’ora di andartene, lo sai che non sopporto questi momenti, mi mettono ansia-. Lui s’avvicina a lei e l’abbraccia da dietro baciandole il collo – Lo so, ma speravo che col tempo ti fossi abituata, in qualche modo potresti cercare di star meno male, ti pare? ormai è da tanto che ci frequentiamo – e lo chiami frequentarsi il vedersi si e no una o due volte al mese? Io ho un’idea diversa della frequentazione, mi pareva fosse chiaro -. Lui si siede sul letto per infilarsi i calzini mentre lei, completamente vestita, cammina nervosamente per la stanza - Lo sai che non posso darti di più e tu hai sempre detto di non volere di più. Mi sembrava che ti bastasse e ti rendesse felice. è cambiato qualcosa?- Io sono cambiata! Non mi accontento più di vederti qui, di sentirti solo per telefono, non mi accontento più di quel “non posso darti di più”! Le cose cambiano, i sentimenti cambiano, evolvono, prendono strade che nessuno aveva previsto - eravamo d’accordo, ricordi? - tu eri d’accordo! io avevo accettato perché pensavo tu non mi amassi, che non ti avrei mai amato..ma le cose cambiano, lo capisci?!? Tu sei l’unico che non cambia a quanto pare - Pensavo fossi sincera quando mi hai detto “per favore non cambiare mai” ! - che fai, mi sfotti? Guarda non ho voglia di giochetti ! E’ che non ci riesco a stare da parte, non ce la faccio più - e allora? – allora forse bisogna finirla qui. Soffro troppo e tu mi sembri insensibile a quello che provo, al dolore che mi procura essere l’altra senza prospettive, senza futuro - Lui s’infila lentamente la giacca, controlla di avere le chiavi dell’auto nelle tasche, il portafoglio, la tesserina dell’albergo, una rapida occhiata all’intorno, lui non ha dimenticato nulla. Manca lei. In bagno, con le lacrime agli occhi mentre fa la pipì. - Andiamo? - - Non te ne frega niente vero di quello che ti ho detto? Adesso tu torni a casa da tua moglie e io casa per i fatti miei, io non capisco, come puoi dirmi che mi ami e non desiderare di stare con me di più. La ami o non la ami tua moglie? - Escono dall’ascensore e s’avviano verso la reception, l’uomo paga con la carta di credito il cui estratto conto verrà puntualmente letto dalla moglie. Accompagna lei alla sua macchina. - Non puoi dirmi che non me ne frega niente. I patti erano chiari. Amo mia moglie, ma è un amore diverso da quello che provo per te., e non chiedermi di spiegartelo. Non la lascerò mai. Ora torna a casa e cerca di riposarti e pensa a me dentro di te , vedrai che starai meglio. Ti chiamo appena posso -. La donna entra in macchina, gli occhi colmi di lacrime, saluta per l’ultima volta l’uomo che ama. Mentre s’immette sulla strada un autoarticolato guidato da un camionista amante della lirica, nel bel mezzo di un do di petto, trascina per un centinaio di metri la sua auto senza un graffio alla carrozzeria. L’amante, unico presente al momento dell'impatto dovrà testimoniare sull’incidente. MMG