dagherrotipi

BONGEE JUMPING


La verità credo sta tutta in quel gran vuoto che sentiamo dentro , il senso di solitudine che ci attanaglia anche in mezzo a centinaia di persone. Spesso non riusciamo nemmeno a restare soli, ma ci sentiamo tali, e allora ci abbandoniamo al desiderio di un'attenzione rivolta solo a noi, del lieve sussulto alle nostre cellule fiacche che questa produce, alla voglia di ritrovarci in un sogno che credevamo dimenticato per sempre. Abbiamo una fervida memoria per le parole del desiderio, continuano a rimbalzare nella nostra mente durante il giorno e la notte e aspettiamo il momento opportuno in cui dirle, in cui scriverle. Arrivera, forse? A volte capita d’imbattersi in un cuore solitario come il nostro e di parlare con chi possiede quella meraviglia che pare simile a noi. Così lo crediamo, così lo alimentiamo. Capita di sapere fin dall’inizio che nulla sarà possibile, mai. Che importa, dato che quell'inatteso stretching ai sentimenti contratti da troppa aridità, ci ridona salute e sorriso? esercizi ripetuti con calma e metodo, respiri lenti e a tratti accelerati; pause per ritrovare il filo del discorso, concentrazione per non soffrire. Soppensando ogni sensazione pensare a ciò che sarebbe potuto essere; restando ancorati alla realtà provare ad assaporare la follia. Il bongee jumping dei sentimenti, lo chiamo io: buttarsi nelle parole dell'altro, nel suo sguardo, sentire quel brivido lungo il corpo, e fermarsi lì, a tre metri dall'impatto, quattro .. Dondolarsi un poco scaricando l'adrenalina in corpo sapendo che è un rischio, e che rischio. Fermarsi e tornare su. Alla vita di sempre, alla consuetudine che è anche solitudine, ma più che altro mancanza di fuoco, di legna che arda e ti riscaldi. Tornare al giorno e alla notte, ripensando a quel vuoto che ti è apparso davanti agli occhi in cui ti sei sentito trascinato dentro da una temibile tenerezza. Qualcuno o qualcosa, dimorante nei tuoi giorni e nelle tue notti, t'ha riportato su, lontano. Nonostante tutto, salvo.MMG