dagherrotipi

QUESTO MIO BACIO ACCOGLI ...


QUESTO MIO BACIO ACCOGLI ...Questo mio bacio accogli sulla fronte!E, da te ora separandomi,lascia che io ti dicache non sbagli se pensiche furono un sogno i miei giorni;e, tuttavia, se la speranza volò viain una notte o in un giorno,in una visione o in nient'altro,è forse per questo meno svanita?Tutto quello che vediamo, quel che sembriamonon è che un sogno dentro un sogno.Sto nel fragoredi un lido tormentato dalla risacca,stringo in una manogranelli di sabbia dorata.Soltanto pochi! E pur come scivolano via,per le mie dita, e ricadono sul mare!Ed io piango - io piango!O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?O Dio! Mai potrò salvarnealmeno uno, dall'onda spietata?Tutto quel che vediamo, quel che sembriamonon è che un sogno dentro un sogno?(E.A.POE)
Sto leggendo. Come ogni giorno mi capita di fare, tra una richiesta e l’altra di libri, mi succede di aprirli a caso e leggere quel che hanno appena letto loro. Mi pare di conoscerli meglio, nonostante li veda quasi tutti i giorni. Che ci sia pioggia o sole. D’estate, come d’inverno. Questo forse è il periodo in cui diradano le visite, molti tornano a casa, quelli che restano han da fare, comprare, il Natale lo vediamo anche noi, qui in biblioteca. Questo libro di poesie me l’ha già chiesto due volte. E’ una donna bella, a volte un po’pensierosa. Legge e rilegge le pagine seduta in una poltroncina gialla vicino alla finestra. La vedo assorta ripetere tra se e se i versi, con occhi persi oltre i vetri. Adoro il mio lavoro, ogni giorno rivedi tante facce conosciute, poi arrivano i nuovi, non sanno come muoversi e vengono da me, e chiedono gentili. Siamo anche diventati amici con alcuni. E a me piace perché a casa non ho nessuno tranne i gatti, e mi stanco a sentirli miagolare. E poi non mi rispondono e questo non va bene. E’ qui anche oggi, lo stesso libro, ora vado a vedere.- Salve, le piace molto questo libro, vero?- si, è un problema? Lo tengo troppo? me lo dica per favore.- no, assolutamente. Sono pochi quelli che lo prendono, potrei ricordarmeli. Mi creda.- Non lo conoscevo. Poi ho scoperto per caso questa poesia e ho deciso che volevo leggere anche tutto il resto.- La lascio tranquilla, alloraMentre me ne vado sento i suoi occhi su me, e non posso smettere di pensare al suo aspetto. E’ pallida, la sua pelle è di un candore illuminante, e gli occhi sono come il ghiaccio, di un azzurro ghiaccio impressionante. Mette freddo solo a guardarla. Veste con cura, è pulita, ma niente in lei fa pensare ad una che stia attenta a ciò che indossa. Quando esce prendo il coraggio e la invito per un caffè, o un the, insomma, quello che vuole. Mi lascia il libro e dice, si. Mi vesto e usciamo, avverto i colleghi- Solo per cinque minuti!!Camminiamo vicinissime per il borgo illuminato dalla sera. Lontane le voci dei passanti, questa è una via silenziosa, penso che sia una strada per innamorati. Pochi passanti e luci discrete.- Sai, ti chiedo scusa, io faccio una vita molto ritirata, e per me questo è un gesto inusuale. chissà che il nuovo anno non risvegli le parti sopite di me!!- Ma scherzi? Mica ti devi giustificare! Sono molto contenta di essere qui, mi ci vuole uno stacco di tanto in tanto, e quel libro è intenso come un cucchiaio di miele. E fa bene allo stesso modo bene dentro, sai, le costipazioni del cuore.- le che?!? - costipazioni del cuore, quando hai qualcosa che fa male, e pensi sia sufficiente rileggere delle parole- è per questo che leggi sempre quel libro?- si, è una poesia che mi appartiene, nel senso che mi è stata dedicata, e che io voglio imparare a memoria. Che mi resti dentro, come la persona che ho amato e che ora non sta più con me- ah, capisco. Ora mi piego tutto. Non sono molto brava con queste cose. Anzi, faccio veramente pena, Che vuoi che ti dica..- non hai mai avuto una relazione?- no, incontri, si, ma una relazione no non ci sono mai arrivata. Mah dimmi, come fanno i versi che stai imparando?Comincia a declamarli guardandomi negli occhi e io, lei, come rapita dalla sua voce, dal suo sguardo, dal movimento lento delle sue labbra; dai polpastrelli che disegnano forme invisibili sul marmo del tavolino. Incantata ascolto, riconoscendo i miei versi: questo mio bacio accogli sulla fronte…. E da te ora separandomi lascia che ti dica… che furono un sogno i miei giorni…..tutto quello che vediamo quel che sembriamo non è che un sogno dentro un sogno…..stringo in una mano granelli di sabbia dorata… E pur come scivolano via, per le mie dita, e ricadono sul mare….. Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo, non è che un sogno dentro un sogno…?Sono muta, lei mi guarda e sorride - E’ una poesia triste, come mai la vuoi imparare a memoria?- te l’ho detto. Me l’ha dedicata una persona che amavo, il giorno che ha deciso che era tutto finito- devo tornare al lavoro, mi piacerebbe rivederti ancora, se vuoi, se ti fa piacere- si, si avvicina il Natale, queste feste mettono malinconia, sto lontano dalla mia famiglia, ti rivedo volentieri.E’ la vigilia di Natale. Io e i miei gatti ci siamo vestiti a festa. Ho preparo del pesce, non so cosa le piaccia, ma credo si accontenterà. Ho trovato una vecchia edizione delle poesie, un libro che ha visto altre mani, sicuramente. È li, sotto il mio albero, impacchettato insieme ai regali comprati per me. Aspettiamo.Indossa un semplice abito di lana blu, nessun gioiello, niente di niente. Eppure è particolare, attira su di se l’attenzione come pochi. Mi trovo a chiedermi come sarà senza quell’abito. Non mi succede spesso di farmi queste domande idiote, per fortuna, qualche volta, di rado, ma succede. Oggi è una cosa che m’infiamma le guanceCi sediamo a tavola, una di fronte all’altra, la luce delle candele gioca coi nostri rossori, i gatti passano il loro pelo fra le nostre gambe suscitando in noi sussulti. E sguardi - Tieni, ho un pensierino per te- Grazie, -lo prende tra le mani, lo scarta e lo accarezza senza aprirlo.Poi comincia a recitare quelle parole. Questa volta con una sicurezza e un tono diversi. E’ come se fosse uno spettacolo solo per me. Ne sono compiaciuta. Le sorrido rapita dalla sua figura. I bagliori delle luminarie filtrano attraverso le persiane socchiuse. Le luci del mio albero illuminano ad intermittenza la stanza, le candele accrescono il rossore dei nostri visi.Ha finito di recitare quei versi, si avvicina a me e mi invita ad alzarmi, la seguo divertita, incuriosita, eccitata come una bambina … Vicino alla finestra mi sorridelascia che io ti dica…che non sbagli se pensi…che furono un sogno i miei giorni … O Dio! Mai potrò salvarne… almeno uno, dall’onda spietata? … Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo…non è che un sogno dentro un sogno..?-- Non lo so, non sono esperta di sogni. Vivo immaginando quelli degli altri. Mi rammarico quando mi rendo conto che li hanno persi.- e come fai a saperlo, a capirlo?- leggono sempre lo tesso libro. L’abbandonano per sempre. Credo che sia questo che me lo fa capire.- Vuoi essere il mio sogno?- In che senso? – ricordo di essermi un poco irrigidita, mentre lei mi cingeva la vita con il suo braccio. Non so come faccia, io sono più larga di lei- hai paura di me, o hai paura di te?Scoppio a ridere, - Io paura di te? E perché mai? non ti avrei invitato, no? Sei una persona molto, molto carina, e mi piaci. Ma non capisco queste domande. Paura di me? Non ne ho mai avuta pauraTorno a sedermi, gioco con la cera calda delle candele, in un tentativo autolesionista di ritornare alla realtà. Lei seduta di fronte a me, le sue gambe contengono le mie. Mi prende le mani e mi dice quello che non credevo avrei mai udito in vita mia:- Vuoi diventare tu, il mio sogno? Quello ancora da vivere? Vuoi diventare la mia realtà quotidiana, intensa, unica ed esclusiva? Io ti leggo dentro e vedo quello che tu ancora non sai.(Tremavo, e per la prima volta avevo paura di lei, e di me. Mi versai un bicchiere di vino, era caldo per il calore delle candele. Il suo rosso rubino mi eccitava, ne bevvi un sorso e poi un altro. Lei mi passò le dita sulle labbra e così, mentre con una mano tenevo il bicchiere di vino e nell’altra cercavo di afferrare l’aria, mi baciò. Ricordo che fu bellissimo quel primo bacio. Ne seguirono altri, ma quello fu sconvolgente, tenero e appassionato.)Lei s’è alzata per prima, ha già dato da mangiare ai gatti, il caffè è pronto e le stanze hanno quel tepore tipico del Natale. Mentre butto le carte dei finti regali nella pattumiera scorgo qualcosa di struggente. La pagina del libro con la poesia: ne ha fatto fiocchi di neve. Me ne chiedo il significato:l’ha finalmente imparata tutta a memoria e non la dimenticherà mai più?sarò per sempre quella che viene dopo? vuole farmene un dono? Chiudo d’un botto il coperchio della pattumiera, mi lavo le mani, e comincio a preparare il nostro primo pranzo insieme.MMGe qui l'evento creato da BOB