dagherrotipi

PAURA


Certe volte ho paura. Assomiglia molto a quella volta che mio padre mi portò a far roccia. Tanto entusiasmo da parte sua, dalla mia una accettazione rassegnata, ma consapevolmente perplessa. Pareva che per lui io non dovessi aver limiti, in questo consisteva il suo non conoscermi, io d'altra parte me ne ponevo già al momento di far la strada a curve. Non era colpa mia se il mal d'auto mi sconquassava tutta (ho notato che sempre meno bambini soffrono di mal d'auto, chissà a che è dovuto).L'imbragatura era uno spettacolo, ma dentro di me negavo di riporre certezze nelle mani altrui e questo dimezzava il senso di sicurezza necessari a chi da neofita affrontava una sterrata piena comunque di appigli, corde, chiodi...Mio padre quella volta pensò di trasformarmi, e fece si che m'infilassi con la naturalezza di chi non sa,  in un camino, una di quelle cose che superi avendo mani e piedi contemporaneamente impegnati e di sotto il vuoto. Lui già in alto, sulla cima con la corda. La cosa buffa e tremenda è che in quel momento io pensai che nessuno avrebbe potuto salvarmi, che ero li perché mio padre mi ci aveva portato (e lo odiai, dio sa quanto lo odiai), e che io dovevo superare quell'accidente di camino non avendo la fiducia per farlo. Ricordo che invece di concentrarmi comincia a imprecare, e poi a piangere disperata. Ero nel panico, terrorizzata alla sola idea di staccare una mano o un piede ... e mio padre a urlarmi: muovi un piede e poi l'altro, una mano e poi l'altra.Chi era con lui mi raccontò che pallido come un cencio, terrorizzato, pensava a chi  di fiducia affidare la corda e rifare tutto il percorso per raggiungermi da dietro.Non so come, ma dopo aver guardato il vuoto tra una lacrima e l'altra riuscii a ritrovare l'equilibrio e risalii, guidata dalle sue parole e ben salda alla corda.Quando misi piede a terra mio padre cercò di abbracciarmi, io lo scansai. Aveva tradito la mia fiducia, così credevo, aveva visto una figlia che non poteva essere e aveva messo in pericolo la figlia che aveva.Poi facemmo la pace, lui sapeva essere affettuoso e sciogliere i nodi, quando voleva. Quel giorno lo volle.Io non andai mai più, e così le distanze tra noi si misurarono a scalate. La paura rimase quella. E oggi, quando la provo, confesso vorrei qualcuno come mio padre ad indicarmi i passi.