Ricomincio a VIVERE.

Post N° 253


Da un’esperienza vera…. “L’anoressia: adesso per me è una malattia stupida”  Mi chiamo Clara, ho 12 anni e ho iniziato a mangiare meno in terza elementare per piacere ad un ragazzo che mi prendeva in giro. Così è iniziata la mia storia di anoressia. La prima cosa che ho fatto è stata togliere i condimenti, ottenendo subito come risultato quello di dimagrire. Pensavo che era meglio morire piuttosto che aumentare di peso. Non andavo più fuori a mangiare perché non potevo mangiare la quantità che volevo. Un giorno sono stata costretta da mia mamma ad entrare in un Ospedale per guarire da questa malattia. Io non volevo stare lì perché non mi trovavo bene né con la dottoressa né con le infermiere. Erano troppo duri nei miei confronti, mi dicevano che non miglioravo mai e quindi mi aumentavano la terapia, cioè mi riempivano il bicchiere fino all’orlo di integratore e se non bastava mi facevano le flebo. Se chiedevo se ero aumentata di peso non mi rispondevano; secondo me avevano il timore che noi ci spaventassimo e che quindi rifiutassimo di mangiare. Dovevo fare tutto quello che dicevano loro anche se non mi piaceva, non potevo più andare a scuola o uscire a divertirmi ed ero sempre giù di morale. Io non volevo essere chiamata anoressica perché per me di questa malattia soffrono le persone che vogliono assomigliare alle modelle e non pensano a vivere, ma solo ad essere magre. Ci sono stati momenti in cui rinfacciavo a mia madre che desideravo morire piuttosto che continuare la cura. Mia mamma era molto preoccupata per me, si sentiva in colpa perché pensava di avermi dato poche attenzioni. Adesso penso che l’anoressia sia una malattia stupida.
Fin da quando mia figlia si è avvicinata all’età dell’adolescenza, un pensiero che mi assillava era quello che anche lei cadesse nella “morsa” dell’anoressia.Sono stata sempre molto attenta al suo comportamento al suo modo di alimentarsi per captare qualche segnale….Abbiamo molto parlato sui rischi che si potevano incontrare seguendo un’alimentazione sbagliata.Anche in classe ho affrontato questo argomento più volte visto che le bambine non mangiavano per paura di ingrassare e questa paura  veniva loro trasmessa proprio dalle loro mamme.Ho portato in classe molte foto di modelle ma anche di semplici donne con qualche chilo in più, e poi ho chiesto loro:“ Quali preferite? Perché?” Subito tutte preferivano le modelle, appunto per il loro aspetto fisico, allora ho chiesto: “non fermatevi all’aspetto esteriore, osservatele bene in viso…” Allora una di loro mi ha detto:” Le modelle, hanno uno sguardo serio, quasi triste a differenza delle donne un po’ più in carne che sembrano più solari e felici…..” I maschietti allora hanno concluso che le seconde erano più belle, perché trasmettevano gioia e simpatia.