Luigi Bracco

A immagine e somiglianza


DOMANDA: Ma io dico come fine: “…e il Verbo era Dio”; cioè, vorrei sapere che rapporto c’è tra questo versetto “…il Verbo era Dio” e quel versetto scritto nella Bibbia in cui dice che noi siamo a “immagine e somiglianza di Dio” (Gen 1,26); c’è un rapporto tra questi due versetti? LUIGI: Tu dici che noi siamo immagine e somiglianza di Dio; ma cosa vuol dire? Dio non ha detto che noi siamo, ma ha detto: “facciamo” (Gen 1,26). Noi siamo in formazione, noi non siamo fatti. Quando ha fatto l’erba, gli alberi, gli animali, quindi sono stati fatti; noi invece siamo in formazione. Noi non dobbiamo mai crederci fatti, perché siamo creature in formazione, in gestazione. Ora, siamo in gestazione, quindi in formazione ad immagine e somiglianza di Dio. Fatti per crescere ad immagine e somiglianza di Dio; ma cresciamo in quanto ci specchiamo in questo Originale. Dio è l’originale, se però noi ci specchiamo nella bestia, proprio perché siamo fatti per crescere ad immagine e somiglianza di ciò in cui ci specchiamo, noi diventiamo bestie. Se ci specchiamo nel denaro, noi diventiamo denaro, cioè diventiamo passione di-. Quindi Dio per natura ci sta facendo ad immagine e somiglianza sua, ma questo solo se noi rimaniamo in ascolto di Lui. Se invece noi guardiamo ad altro come originale, noi diventiamo ad immagine e somiglianza di ciò in cui ci specchiamo. Dimmi qual è il tuo amore, cioè a ciò cui tu guardi, e ti dirò chi sei; tu stai diventando quello che guardi. DOMANDA: È questo “Verbo” che non riesco a capire. Cioè, capisco che questo Verbo è il Pensiero di Dio, ma non capisco se siamo anche noi questo Verbo; cioè quando noi pensiamo a Dio siamo anche noi il Verbo? Luigi: Se noi pensiamo a Dio facciamo una cosa con Lui; chi pensa Dio forma una cosa sola con Dio, ma noi non siamo Pensiero di Dio. La differenza sta lì; il Verbo è il Pensiero di Dio; noi non siamo Pensiero di Dio; infatti possiamo essere pensiero di un albero, pensiero di una creatura, pensiero del denaro, possiamo essere pensiero di tante cose, ma non siamo Pensiero di Dio. Il Verbo non può essere pensiero del denaro, non può essere pensiero dell’albero. DOMANDA: Però quando pensiamo Dio noi… LUIGI: Noi abbiamo la possibilità di unirci al Pensiero di Dio, perché abbiamo in noi li Pensiero di Dio, ma non siamo il Pensiero di Dio. Tanto è vero che esperimentiamo che non siamo il Pensiero di Dio. Ora, però avendo questa possibilità stai attento, perché se tu pensi ad altro, cresci ad immagine e somiglianza di ciò cui tu pensi. Se pensi Dio tu sei fatto ad immagine e somiglianza di Dio, ma se pensi all’albero cresci in ben altro da Dio. Noi siamo esseri in formazione, cioè stiamo crescendo; cioè siamo figli di nostra madre e di nostro padre, ma ad un certo momento diventiamo figli di ciò che noi abbiamo eletto nella nostra vita; per cui, nati in una famiglia, ad un certo momento in questa famiglia non ci conosciamo più. Come mai? Perché abbiamo coltivato altro, e quelli non sono più nostro padre e nostra madre, ma sono altri. Ecco, prima siamo figli determinati da-, nasciamo senza di noi, ma stiamo crescendo e diventando figli di ciò che noi mettiamo al centro della nostra vita, per cui diventiamo figli dei padri che noi abbiamo voluto. Noi possiamo volere come Padre Dio, ma possiamo volere come “padre” altro. E se vogliamo come “padre” altro, diventiamo figli di altro, e diventando figli di altro noi non ne usciamo più. “Chi fa il peccato resta schiavo di esso” (Gv 8,34), diventa figlio del peccato, non ne esce più; con le sue sole forze l’uomo assolutamente non può spezzare il cerchio. Se Cristo non muore l’uomo non ne esce, perché appunto chi fa il male resta schiavo, quindi non ne esce. Quindi se noi guardiamo Dio, pensiamo Dio, cresciamo ad immagine e somiglianza di Dio; ma proprio perché siamo fatti per crescere ad immagine e somiglianza di Dio, se guardiamo altro, cresciamo ad immagine e somiglianza di altro, cioè diventiamo passione di altro.Commento di Luigi Bracco al Vangelo di San Giovanni. 4 2 1983