Luigi Bracco

I sogni non muoiono all'alba.


Le promesse di Dio sono un patto di alleanza, quando si parla di patto è sempre un accordo a due. Dio ti fa la promessa e su quella promessa ti fa sognare. Ti promette mari e monti di vita eterna. Abbiamo i salmi e la Bibbia in cui la Parola di Dio è tutto un sognare. In Maria che ha creduto, i suoi sogni non sono finiti all'alba. Allora noi, nella realtà che esperimentiamo diciamo che è stato tutto un sogno che è finito all'alba, quando mi sono aperto alla realtà, la realtà era tutt'altro. E allora quello che noi siamo saluta da lontano quello che noi sognavamo di essere. Questa è la grande tristezza dell'uomo. L'uomo nella sua realtà saluta da lontano quello che lui aveva sognato di essere, quello che lui sperava di essere, quello che le promesse di Dio gli facevano sognare. È questo Dio in noi, è questa eternità in noi, è quest'infinito in noi, che portiamo in noi che ci fa sognare. Però se tutto questo a contatto con la realtà che noi viviamo, ci fa sentire questa malinconia, questa tristezza, questo sole che si spegne è testimonianza ed è segno che i sogni non muoiono all'alba, non muoiono all'alba e ci rendono triste la giornata. Se rendono triste la nostra giornata, vuol dire che non sono morti i sogni, vuol dire che questa voce, questa Parola di Dio, questa promessa di Dio noi ce la portiamo in noi, non la possiamo annullare ed è questa che rattrista ed è questo che ci fa soffrire che la realtà della nostra vita è tutt'altra da quello che in noi ci faceva sognare. Ed è questo il sogno che ogni uomo porta dentro di sé e che tutte le acque del mondo non possono spegnere o annullare per quanto grandi siano e che tutta la realtà del mondo non riesce a distruggere, perché ti crea la sofferenza. L'uomo per quanto dica: "Quello era un sogno ma la realtà è un altra", l'uomo non potrà mai rassegnarsi alla realtà, alla realtà del molteplice, alla realtà della morte, alla realtà del tempo che passa, alla realtà delle cose finite, non potrà mai rassegnarsi alla realtà dell'assenza di Dio. E allora se l'uomo non può rassegnarsi a questo, vuol dire che la nostra speranza deve essere grande, perché Dio anche conducendoci alla realtà della morte dice a noi: "Questa non è la realtà, questo è solo un segno per dire a te che è non è la morte che trionfa ma la vita".(LUIGI BRACCO)Scena tratta da Il settimo sigillo Di Bergman