Luigi Bracco

Dovere e amore.


È lo Spirito di Dio, proprio la Presenza di Dio in noi. Soltanto trovando la Presenza di Dio c’è in noi uno Spirito nuovo, ma la presenza di Dio oggettivamente, e non come pensiero nostro: Lui veramente presente; è la Presenza di Dio che ci salva. Altrimenti noi facciamo delle grandi astrazioni; siamo sempre noi che parliamo. Ecco, noi abbiamo bisogno di trovare l’Altro; noi siamo salvati dall’Altro, e non siamo salvati dalle regole, dai doveri. Tutta la Legge, anche i comandamenti di Dio non ci salvano, non ci possono salvare, perché chi ci salva è “Quello” che ci libera dal pensiero di noi stessi. Ora, soltanto il Cristo ci libera. Cioè, chi mi salva è un’Altro da credere, da amare e da seguire, quindi è un Essere personale; quindi è un Essere indipendente da me, che è presente a me, perché se non è presente a me io continuo a girare attorno a me stesso. Quindi se anche ubbidissimo a tutti i comandamenti della legge, riuscissimo anche ad osservare tutti i nostri doveri, noi diventeremmo solo degli esseri orgogliosi, perché ci confronteremmo con gli altri, al punto da arrivare a dire: “io ho fatto questo, e l’altro non l’ha fatto; io sono diverso dagli altri; io sono il popolo eletto, ecc.”, ed è finita, perché mandiamo a morte Cristo credendo di fare ancora un piacere al Signore. Chi ci salva è l’Amore, ma l’amore di un Altro, di un Essere personale; perché ci salva? Perché il problema della salvezza è un problema del superamento del pensiero di noi stessi. Noi da soli non ci possiamo superare; abbiamo bisogno di un punto d’appoggio, un Altro, su cui far leva. E fintanto che non troviamo la Presenza di quest’Altro noi non facciamo altro che girare sempre attorno a noi stessi, per quanti sforzi noi facciamo. È come se volessimo volare tirando in su le stringhe delle scarpe; facciamo grandi sforzi, ma senza ottenere assolutamente niente.Commento di Luigi Bracco al Vangelo di San Giovanni 2.4.1983