Luigi Bracco

La fonte dell'identità.


Assoluto vuol dire che non dipende da niente. Solo ciò che non dipende da niente non è soggetto a mutamento. Noi non potremmo pensare all'assoluto (sciolto da qualsiasi condizionamento) se questo non fosse presente nel nostro pensiero. Se è presente nel nostro pensiero, noi possiamo pensarlo questo Assoluto. Noi possiamo pensare Dio. Possiamo pensarlo, non siamo costretti a pensare Dio, perché noi col nostro pensiero possiamo rivolgerci al mondo esterno, è vero che il mondo esterno ci riconduce sempre alla necessità di pensare, però noi possiamo distogliere il nostro pensiero dalla ricerca dell'assoluto e rivolgerlo al mondo esterno. Come invece possiamo pensare Dio, l'immutabile, l'assoluto. Se l'uomo entra in crisi in quanto ha presente qualche cosa che muta, già questo fatto ci fa capire che l'identità dell'uomo non dipende da ciò che l'uomo è ma, dipende da ciò che l'uomo ha presente. L'uomo non è un io assoluto, immutabile. Se fosse immutabile non entrerebbe in crisi, se entra in crisi vuol dire che muta e non è una realtà assoluta (la realtà assoluta è Dio) e se entra in crisi in quanto muta ciò che lui ha presente, evidentemente già questo ci fa capire che solo se l'uomo ha presente ciò che non muta nel modo più assoluto, l'uomo può evitare la crisi. Ma l'uomo può evitare il mutare delle cose? Può evitare il passare del tempo? Fintanto che è proiettato nel mondo esterno, sicuramente non può evitare. Però in lui si forma il problema della necessità per evitare la crisi, di evitare quello che muta. In quanto c'è un problema, in quanto l'uomo sente il problema ha la soluzione, se non avesse l'soluzione del problema non sentirebbe il problema. L'animale non ha problema di Dio, non ha il problema dell'assoluto, non ha il problema della sua identità. L'animale non entra in crisi per la sua identità. L'uomo entra in crisi d'identità crisi, di vita, ed è una crisi esistenziale, crisi perché gli è mutato il punto fisso di riferimento. Questo è un problema dell'uomo e in quanto l'uomo sente il problema ha la soluzione. Se ha la soluzione vuol dire che può sfuggire a tutto ciò che muta. Come può sfuggire? Trovando ciò che non muta. Questo ci rivela che l'uomo ha la possibilità, altrimenti non sentirebbe il problema, di giungere ad avere presente ciò che non muta e soltanto giungendo a questa Presenza, trova la fonte della sua identità. Un'identità che non è più soggetta a crisi, perché non è più soggetto a mutamento di ciò che lui ha presente.Commento di Luigi Bracco 10.Maggio.1987