C.A.F.E. Placino

EMOZIONI ARCHITETTONICHE


Ricordo la porta a vetri con le iniziali dei proprietari, l’alto salone dentro il quale si affacciava un’elegante balconata a colonnine e l’acquario, che, con la sua luce blu, colorava di mistero il corridoio. Ricordo delle vetrinette, simili a bow window, che a Natale si illuminavano, mostrando al loro interno un antico presepe, e la cucina, idealmente divisa in tre angoli accoglienti dei quali uno illuminato da una cappa scintillante. Ricordo il suono ovattato dei passi lungo la scala in legno, che, ruotando, conduceva al piano superiore e, qui, le finestre a pavimento affascinanti come "oblò" di un sottomarino.Ricordi di molti anni fa, quando ero piccola, veramente piccola per sapere che un giorno sarei diventata un architetto.All’epoca, come oggi, centellinavo con lo sguardo gli spazi intorno a me. Già allora, senza capirne la ragione, mi emozionavo osservando queste piccole architetture chiamate “case”...Annaflora Placino...architetto...