cafetera

Post N° 19


Tutto è stato improvviso, davanti al caminetto, in un momento languido di amore, mentre si manciava sboncellando e felicemente qualche deliziosa e croccante bruschetta: “Ho avuto una storia omosessuale”. Ti guardo con fare interrogativo. Ancora è lontana l’immagine di te avvinghiata ad una donna e mi riesce difficile soprattutto dopo aver toccato la tua passione.Una domanda mi distoglie dai pensieri. Chi è?Provo a pensare le due significative figure femminili, Rosa e Rita. Rosa l’ho vista in foto, so che ti è stata molto vicina, soprattutto dopo il divorzio e durante, ma punto direttamente sulla seconda, quella che ritengo sia la più misteriosa, ameno per me.Ed invece mi dici che la storia l’hai avuta con Rosa, quella piccoletta e nera.In effetti non avevo capito nulla perché ero troppo lontano dall’immaginare ciò che non fai trasparire.La storia è finita, dici, ma è un intreccio. Lei è sempre lì, pronta a buttarsi sul tuo corpo alla prima debolezza. Hai parlato chiaramente “voglio ultimare questa storia” e lentamente ti sei allontanata. Sei passata a vivere in città e non più al mare.Piano piano hai fatto diradare le visite, facendo in modo che non avvenissero quando i ragazzi erano assenti, non dormendo più assieme. Non deve essere stato facile.Ha aiutato tanto me ed i ragazzi nel momento in cui avevo la massima necessità, sola con me e con tutti è stato un sostentamento, si è infilata accortamente nella mia vita, mi ha aiutato tanto, ma si è infilata.Per uscire da questa esperienza sono stata da Rosy. Rosy è una psicologa americana. Ci andavo per il Mandala; è una prassi che si deva essere verificati da una psicologa. Con i suoi consigli sono riuscita ad aver la forza di chiudere. Ti chiedo chi ha saputo di sta storia? Rita, l’altra mia amica, quando le ho raccontato è cascata dalla panchina. Era una bella giornata assolata, stava appoggiata con la testa sulle mie gambe ed è cascata. Sbigottita è andata giù.