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I numeri non raccontano sempre la verità e le statistiche non vanno prese come un articolo di fede, tuttavia davanti all'evidenza di certe cifre non ci si può esimere dal commentarle.

Il primo dato è questo: secondo l’ultimo rapporto dell’Ires Cgil, due buste paga su tre non arrivano ai 1.300 euro mensili netti e circa il 35% dei restanti salari è sotto i 1.000 euro al mese, mentre appena il 16% percepisce un guadagno superiore ai 1.500 euro.
La conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che su parecchie persone si allunga l'ombra della precarietà. Poveri no, per carità, però con qualche timore, giustificato, per il futuro.

L'altro dato invece è questo: i super ricchi, cioè quelle famiglie con un patrimonio finanziario, cioè al netto degli immobili, superiore ai 500.000 di euro, sono cresciuti del 2,9% passando dai 692mila del 2004 ai 712mila nel 2005. Ma è cresciuto maggiormente, del 4,3%, la loro ricchezza passata dai 786 a 820 miliardi di euro.

E' la forbice che si allarga: da una parte chi ha già parecchi soldi riesce a farne di più, dall'altra la base di chi arriva con qualche preoccupazione a fine mese aumenta di numero.

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