CAFFE' AMARO

Baby disco a Jesolo


Jesolo Lido. Sabato sera, ore 22 circa. Lungomare.Un chioschetto sulla spiaggia spara musica disco a tutto volume. Una folla di ragazzi si  accalca intorno. C'è chi beve, chi fuma, chi chiacchiera. Le ragazze agghindatissime ricevono apprezzamenti, talvolta pesanti da chi è già ubriaco. Unz unz. Tutto regolare. E' estate, siamo a Jesolo, in spiaggia, è sabato sera e questi sono ragazzi che hanno voglia di divertirsi.A separare la spiaggia dagli hotel che vi si affacciano c'è un muretto di cemento che segue tutto il lungomare interrompendosi quà e là per gli accessi al mare e agli hotel. Sul muretto vicino al chiosco affollato si possono distinguere chiaramente cinque-sei bambine. Non hanno più di 6 anni e stanno ballando al ritmo di unz unz con una dimestichezza e una disinvoltura da diciottenni. Lì vicino, sedute sul muretto, un gruppetto di donne (35-40) agghindate come adolescenti, interagiscono con le bambine e ballano anch'esse allo stesso modo ammiccante di quelle che devono essere le loro figlie.Di fronte a questa scena mi sento rabbrividire. Non mi piace la discoteca, anche se mi piace molto ballare, e non ho mai frequentato l'ambiente mondano di Jesolo ma non ci vedo niente di strano che lo frequentino i giovani. Per carità.Forse sono io che sono una bacchettona retrograda a scandalizzarmi di fronte a questa immagine di bambinette che frequentano luoghi da adulti e che si atteggiano, probabilmente senza capire molto, a donne adulte. La cosa mi ha lasciato un senso di tristezza, di amarezza per la loro infanzia rubata.