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Finché soffia il vento di Chernobyl: in libreria

Post n°312 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da fbellbra
 

"Finché soffia il vento di Chernobyl. Un viaggio di solidarietà dall'Italia alla Bielorussia  con il convoglio umanitario di Help for Children" (TERRA FERMA EDIZIONI), scritto dalla giornalista mestrina Francesca Bellemo e impreziosito dalle foto del fotografo mestrino Alessandro Scarpa, è un libro-reportage realizzato a bordo del convoglio umanitario dell'associazione Help for Children che ogni anno si reca in Bielorussia in visita ai bambini che aderiscono al progetto di ospitalità in Italia a scopi terapeutici, portare loro aiuti e sostegno materiale.

Sono migliaia ogni anno i bambini, vittime delle radiazioni nucleari di Chernobyl, che vengono accolti nelle famiglie italiane per potersi "rigenerare" e"smaltire" una parte delle radiazioni accumulate vivendo in territorio contaminato. Un'esperienza che consente loro di fortificare il fisico indebolito ma anche di incontrare nuovi amici e sperimentare la generosità italiana.

A quasi 25 anni dalla più grave catastrofe nucleare del pianeta, l’emergenza sanitaria è appena iniziata. Ancora 10 milioni di persone risiedono nella zona contaminata dal disastro di Chernobyl, cibandosi di alimenti radioattivi e vivendo in condizioni economiche e sanitarie di grande disagio.

È proprio nei villaggi di campagna e nei grigi condomini di cemento delle città bielorusse che Francesca Bellemo e Alessandro Scarpa sono entrati per documentare una storia di eccezionale di amicizia e solidarietà, ma anche per raccontare cosa successe veramente quel 26 aprile del 1986 e quali sono le reali conseguenze dell'incidente sull'ambiente e sulla salute della popolazione.

Un libro per testimoniare i frutti raccolti in tanti anni di attività dell'associazione, per conoscere meglio il contesto sociale in cui vivono i bambini che ogni anno vengono ospitati nelle case italiane e per interrogarsi sull’intervento futuro. Fino a quando sarà necessario che il mondo sia solidale con questo popolo vittima delle radiazioni? Nel titolo del libro c’è già la tragica risposta.

 

La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo dell’Assessorato alle Politiche Giovanili e Centro Pace del Comune di Venezia e con la collaborazione del Gruppo Sportivo Culturale Musestre e la Banca di Monastier e del Sile BCC Credito Cooperativo.

 

L’ASSOCIAZIONE: Help for Children

L’Associazione Help for Children, con sede principale a Brescia e più di 20 gruppi territoriali, è una onlus nata nel 1991 per organizzare e promuovere i viaggi terapeutici in Italia dei bambini bielorussi vittime della contaminazione radioattiva del disastro di Chernobyl. Il suo impegno si estende anche alla realizzazione di progetti di sviluppo nei villaggi e nelle scuole del paese attraverso un continuo monitoraggio della situazione e dell’avanzamento dei lavori. Ogni anno, da 15 anni, Help for Children organizza inoltre dei convogli umanitari per il trasporto di materiali e beni di sussistenza destinati alle famiglie bielorusse più bisognose, grazie a una rete di solidarietà diffusa e solida. Sono migliaia le famiglie italiane che ogni anno aderiscono al progetto di ospitalità, ma l’associazione è sempre in cerca di nuovi aderenti.

 

L’AUTRICE: Francesca Bellemo

Nata a Mestre (Venezia) nel 1982, è laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali.

Giornalista pubblicista dal 2007, ha scritto reportage dai luoghi di povertà del sud e del nord del mondo per il settimanale della Diocesi di Venezia Gente Veneta, ottenendo premi e riconoscimenti. Ha collaborato con diverse testate, tra cui La Nuova Venezia, Peacereporter, Popoli e Il Fatto Quotidiano.

Il suo primo reportage “Nel paese dal male invisibile” (Gente Veneta, ottobre 2006), ambientato proprio in Bielorussia, ha vinto la targa Athesis al Premio Giornalistico Nazionale “Natale Ucsi 2006”.

Per il Patriarcato di Venezia ha pubblicato un volume sulla realtà missionaria di Ol Moran in Kenya (“Sulla via di Ol Moran”, Ed CID, 2008), e sull’esperienza di una giovane mestrina volontaria in Madagascar (“In braccio a Giovanna”, Ed. Marcianum Press, 2009). Per la San Vincenzo Mestrina cura il periodico “Il Prossimo”. È socio fondatore della onlus “Infiniti Ponti”. Dal 2010 lavora per l’agenzia di comunicazione Carry On di Conegliano (Treviso).

 

IL FOTOGRAFO: Alessandro Scarpa

Nato a Mestre (Venezia) nel 1985, ha scattato le sue prime fotografie in occasione di un viaggio di conoscenza della realtà missionaria di Ol Moran, nel cuore del Kenya, e successivamente insieme ad alcuni amici ha organizzato e promosso nel territorio veneziano la mostra fotografica “Jambo Africa”. Deciso a portare avanti una fotografia sociale e di denuncia, si è addentrato nell’esperienza dell’Urban Exploration, genere fotografico che tratta la ricerca del bello nella decadenza dei luoghi abbandonati. Sviluppa una fotografia concettuale mantenendo viva la ricerca artistica e comunicativa in ogni suo scatto. Collabora con la rivista della San Vincenzo Mestrina “Il Prossimo”, è socio fondatore della onlus “Infiniti Ponti” e membro dell’associazione culturale “Blog - Territori e Paradossi”.

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