Un caffè dolce amaro

Figli delle tenebre.


Se è vero che Cristo è il nostro modello più grande,se è anche vero che è nella Sua Resurrezione che noiriusciremmo a ritrovare noi stessi e ad illuminare i sentieripiù difficili della nostra esistenza, è pur vero che il famosomotto "Instaurare omnia in Christo" così tanto esaltatoda alcuni giornali di pura ispirazione cattolica non sia seguito da un'azione concreta verso il disagio e verso il  male ma in essi traspare solo silenzio e indifferenza versol'urlo degli ultimi. Mettere il Cristo nelle viscere di ognirealtà significa volgere lo sguardo verso chi soffre, abbracciare chi sbaglia e si perde, verificare e rispettare la Verità prima di tutto ma principalmente non giudicaree non inchinarsi dinanzi al potere. Chi scrive in nome diGesù dovrebbe aiutare la gente, seminando l'amoredi Dio e degli uomini a piene mani, moltiplicando la vitadi Cristo attraverso l'esempio, ma così non è!  Odio edisprezzo profondamente questi sedicenti giornalisti cristiani che predicano bene e razzolano male e che, seguendo sempre la logica del più forte, calpestano la  dignità dell'uomo e continuano a conficcare quei chiodi nelle mani del Cristo senza pietà (absit iniuria verbis) quasi a volerlo tenere prigioniero nel regno dei morti nel quale Egli discese e valori imprescindibili come Etica oMorale restano solo belle parole, patrimonio esclusivo di quei pochi stupidi, nostalgici e ingenui come me. Ma forse tutto ciò ha un senso, forse questo avviene per ossequiare quel vangelo che  vuole i figli delle tenebre più scaltri di quelli della luce.Forse...