Un caffè dolce amaro

Un calcio al mondo.


Tra le spirali di fumo della sigaretta e un cielo che pigro non riesce a liberarsi dal torpore di un inverno che mi sembra interminabile, ripenso a quella famosa parabola che recita:"Buttate via quel fico sterile" e mi viene una gran voglia di dare un calcio ad un mondo ottuso e parassita che mi stritola l'anima e che non consente a quella pianta così misteriosa e contrastante che è la mia vita di germogliare come vorrebbe, presa nelle morse di rami oziosi e avidi di linfa preziosa. Ho voglia di scavare intorno a me una buca abbastanza profonda da contenere questo mondo falso e cinico che mi gira intorno e che si diverte a farmi lo sgambetto ma se questa è la sua sfida...l'accetto volentieri, sono capace di dribblarlo e di essere altrettanto cinica. Adoro le sfide... e giuro a me stessa che nelle tasche dei miei jeans non troverò rocce e terra sterili ma cascate di fiori, colori, pagine bianche da riempire di sorrisi e di emozioni. Continuo a respirare lentamente, spingo lo sguardo oltre la linea dell'orizzonte,di quei rami secchi ne faccio sterpi da bruciare per l'inverno e, seduta all'esterno di un bar, sotto un pallido raggio di sole, continuo tranquillamente a sorseggiare il mio caffè.