Che vuoi che siase mi sciolgo tra granelli sospesigonfi di nullao se al di là delle nuvoledipingo i riverberidel rogo d'un tramonto.Se vagooltre la linea obliquadell'umana folliae poi affondoin un irreale soffitto di stelle.Che vuoi che siase accanto al sapore morbidod'un attimo d'immenso,intingo la linguanei consueti gorghi amaridel tormento.Se offroun'anima assetataa indistinte cascate di sognie tacita, solitaria,ne bevo a piene manisino ad infiltrarminell'avida terra oscura che m'imprigiona, mi consuma,mi chiude con doviziagli orli del tempo, dello spazio.Senza indicarmi, infame,come si faa vivere o a morire.Che vuoi che sia...D.A.M