Un caffè dolce amaro

La terra promessa.


Quando qualcuno mi parla di complotti, di intrighi, di trame nascoste, la mia memoria si rifà a quelli che hanno dominato la storia di tutti i tempi, ai più famosi, alla più grande di tutte le congiure, quella perpetrata ai danni di Nostro Signore Gesù Cristo ad opera dei Farisei, ma anche alla congiura di Catilina, alla congiura dei Pazzi, a quella delle Polveri e a tante altre ancora. Il Rinascimento non fu l'unica culla dei complotti, delle cospirazioni, ma soltanto uno dei periodi storici in cui tali complotti vennero alla luce più di frequente sino a diventare famosi. Il complotto, una delle peggiori forme del male, risiede tranquillamente nella vita reale, nelle nostre città, nei piccoli centri come quello in cui vivo, dove si è consumato un dramma sotto i miei occhi, ove esiste ancora un Feudo e il "signore" che decide per la vita e per la morte dei servi della gleba, per la loro fortuna o per la loro disgrazia. Sono cospiratori sottili, infidi, la cui natura inafferrabile rende vana qualunque contromisura. Solitamente il "signore", il "re", per conservare la benevolenza dei suoi sottoposti, elargisce  dei "contentini" o "giocattolini" ma quando si stanca di destinare "regalini" a fondo perduto, quando i suoi interessi si indirizzano verso àmbiti che possano consentirgli di accrescere potere economico e politico, cercano il malcapitato di turno, il classico "capro espiatorio" su cui abilmente far convergere il malcontento e le ire della folla, e sono talmente bravi da riuscire a mascherare la verità. Oggi i feudi in questione sono le grandi aziende che in combine con le amministrazioni comunali, usano tecniche psicologiche di persuasione e di suggestione sul "prescelto", per indurlo ad intraprendere un sentiero che condurrà al raggiungimento del loro sporco scopo, senza destare sospetti e senza alcuno scrupolo. I contadini liberi, i servi della gleba, bevono avidamente la loro verità o forse, più probabilmente, pur conoscendola, preferiscono ignorarla per non urtare e inimicarsi il "feudatario", il ricco e potente "signore" in quanto persona troppo utile per richieste di favori o di posti di lavoro. Bella questa Italia! Splendida questa terra promessa! Onorabili questi capitani d'industria! Non voglio demonizzare tutti tout court ma il problema è enorme e diventa evidentissimo se si sale verso il vertice della piramide, è lì che si scorge una vera organizzazione a delinquere sotto mentite spoglie. Molte teste, un unico mostro. E cosa si fa ad un mostro? Io so cosa farei... ma voi?