Un caffè dolce amaro

Lettera a Gaio Lucilio


"Cum tecum est, quidvis satis est: visuri alieni sint omines, spiram pallas redimicula promit.""Quando è con te, le basta uno straccetto; ma se deve mostrarsi ad altra gente, allora tira fuori collane, braccialetti e vestiti di lusso.  Gaio Lucilio, letterato latino.
Caro Gaio Lucilio, riordinando i miei libri di scuola, mi sono imbattuta per caso nei frammenti delle sue simpatiche satire, in una lingua aristocratica e austera che un tempo odiavo ma che poi ho imparato ad apprezzare e ad amare, così come amo la nostalgia che mi pervade quando mi tuffo nei ricordi e mi rivedo tra i banchi, intenta a tradurre e a sudare, con tanta paura di sbagliare i compiti in classe. Le sue parole mi fanno sorridere divertita proprio come accadeva qualche tempo fa; è vero, noi donne siamo sempre state vanitose ma non credo più degli uomini; forse la donna di cui parla rispecchia i tempi in cui lei è vissuto; forse questa mentalità in alcune di loro è ancora radicata e attuale ma le assicuro che oggi la donna veste in modo sobrio e, come me, preferisce indossare un paio di jeans, un velo di trucco e tanta autostima. Nei tempi moderni la donna è forte e fragile, è libera e sensuale, in ogni occasione è priva di schemi e di stereotipi; è dolcezza e rabbia, è timidezza frammista a coraggio. Oggi la donna semplicemente E'. Rispettosamente la saluto con immutata ammirazione, sua Melannas