Un caffè dolce amaro

Preferisco sognare.


Ogni giorno apro gli occhi, accendo la tv e ascolto le ultime notizie del tg mentre sorseggio il mio caffè dolce amaro; poi, ancora in pigiama, esco in giardino e mi guardo intorno. In compagnia del fumo acre e rassicurante di una sigaretta, con lo sguardo cerco il cielo e i fiori appena sbocciati, infine scorgo una farfalla che svolazza leggera mentre si posa quà e là sulle siepi; mi torna in mente la citazione di un famoso taoista, Chuang Tzu, e all'improvviso mi vien voglia di parafrasarla così:"Ho sognato di essere una farfalla ed ora non so più se sono Melannas che ha sognato di essere una farfalla o una farfalla che ha sognato di essere Melannas".Ogni giorno indosso la mia armatura, unico mezzo concreto per schermare la mia fragilità, per proteggerla dalla stoltezza e dalla vacuità umana e contemporaneamente cerco di superare quel confine che separa il sogno dalla realtà; affondo le mani nella mia bottega dei sogni, e non perchè io sia un'adolescente o perchè abbia paura della vita, ma perchè nulla si può contro la pochezza, l'ignoranza e l'ottusità dilagante. Si, ogni giorno preferisco sognare.