Un caffè dolce amaro

La dignità è la mia e la gestisco io!


 
Da a-partitica e a-politica qual sono mi dissocio da coloro che, per fini meramente politici, osano strumentalizzare la dignità delle donne arrogandosi il diritto di riproporre simbolicamente il modello antico che le suddivide in due categorie:" la santa e la spudorata" tradendo in tal modo tutti i grandi sforzi compiuti da quelle decine di migliaia di femministe che negli anni '70 lottarono alacremente per superare i pregiudizi, antico retaggio maschile, e per raggiungere quell'uguaglianza politica, economica, sociale e sessuale che, purtroppo, la manifestazione odierna svilisce tristemente relegando nuovamente le donne ad una casta sottoposta, alla supremazia della cultura maschilista che le vuole o madri di famiglia o prostitute. Altresì ritengo che questo moto urlante di finte moraliste sia un gigantesco boomerang, una violenza contro sè stesse e contro il loro diritto legittimo di decidere della propria vita, del proprio corpo e dei propri destini. Affinchè non debba mai essere costretta a rileggere in un prossimo futuro:"Ce n'est rien - c'est une femme qui se noie..."!chiudo con una frase che denota con forza la mia personale libertà di pensiero e di giudizio: "La dignità è la mia e la gestisco io"!
PS. Per chi non avesse compreso appieno il senso del mio post, ripropongo in calce la mia risposta ad alcuni commenti sperando che sia il più esplicativa possibile del mio pensiero:" I pensieri e le azioni più o meno discutibili di un gruppo di squillo non può intaccare la MIA dignità o quella di OGNI donna d'Italia perchè la dignità va difesa soggettivamente a seconda del proprio bagaglio etico, culturale, sociale, educativo etc etc.....Al contrario, io mi reputo offesa anzi......violentata... perchè in quelle piazze hanno osato schiamazzare in nome di DIGNITA' INDISCUTIBILI come la MIA e della MOLTEPLICITA' delle DONNE ITALIANE. E poi....mi accorgo tristemente che gli uomini predicano bene e razzolano male perchè sono soliti parlare della dignità della donna ed appropriarsi di tal concetto solo per ragioni che denotano interessi personali ma poi, nella vita quotidiana, quella stessa dignità la calpestano, la stuprano, la depauperano dell'intelligenza e la svuotano del suo stesso significato. "
Dam