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A Todi


Todi (FOTODIA di TODI) è un comune italiano di 20.116 abitanti della provincia di Perugia che sorge su una collina, la cui sommità è a 418 m s.l.m., e si affaccia sulla media valle del Tevere.Il territorio comunale, fra i più vasti della regione Umbria, è per lo più collinare ed è composto da una miriade di piccoli insediamenti. I centri principali, oltre alla città di Todi, sono Pantalla e la zona di Ponterio-Pian di Porto, che comprende anche l'area industriale della città.StoriaFu fondata tra l'VIII ed il VII secolo a.C. dagli Umbri su un colle situato sulla riva sinistra del Tevere, a circa 400 metri di altitudine e a breve distanza dal territorio abitato dagli Etruschi, col nome di Tutere, che significa "Città di confine"[2].Secondo la leggenda, inizialmente la città doveva essere costruita ai piedi del colle, sulla riva sinistra del Tevere, ma la tovaglia con cui i fondatori stavano facendo colazione fu presa da un'aquila che, volando, la lasciò cadere sulla cima del colle. Questo accadimento venne interpretato come un segno degli dei, così i fondatori decisero di spostarsi e costruire la città in cima al colle.Si sviluppò soprattutto fra il V e il IV secolo a.C., ricevendo forti influenze etrusche o venendo probabilmente essa stessa annessa dagli etruschi, secondo quanto tramandatoci dallo storico Stefano di Bisanzio[3]. Nel III secolo a.C. iniziò il processo di romanizzazione pur nel rispetto delle autonomie locali fra cui il diritto di coniare moneta propria. Ottenne la cittadinanza romana (dopo l'89 a.C.) con l'ascrizione alla tribù Clustumina, venendo successivamente ribattezzata con il nome di Colonia Julia Fida Tuder (60 a.C. circa). A partire dall'età augustea ricevette un vigoroso impulso edilizio con l'erezione di un anfiteatro, di edifici civici e ville.Dopo le invasioni barbariche e la guerra gotica (535-553), Todi venne annessa, con il resto d'Italia, all'Impero bizantino. Resterà romano-orientale anche a seguito dell'invasione longobarda, entrando a far parte, con Perugia ed altri centri umbri, del cosiddetto corridoio bizantino.Durante il Medioevo fu libero comune e poi signoria (sotto gli Atti), prima di entrare a far parte dello Stato della Chiesa.Nel XII secolo la città conobbe una nuova espansione urbanistica, estendendosi dal Castello di Alviano, a sud, al Piano dell'Ammeto presso Marsciano, a nord, dallasinclinale dei monti Martani ad est alle Gole del Forello, sovrastanti il Tevere, adovest.Nel 1244, i tre borghi creati dalle classi artigianali vennero cinti da mura lunghe all'incirca 4 km, con tanto di porte e bastioni a tutt'oggi integre.Nel 1367 divenne comune autonomo, per entrare a far parte dello Stato della Chiesa, e cominciò la sua decadenza passando da una signoria all'altra (tra cui quella dei Malatesta e di Francesco Sforza).Angelo Cesi trasformò varie zone di Todi, allargando vie ed abbellendo alcuni palazzi.Oggi Todi è pressoché identica alla Todi medievale, come risulta da una stampa di Giacomo Lauro del 1633. I confini della città originaria sono tracciati dalle mura.In seguito alla restaurazione, molti tuderti entrarono a far parte della carboneria e della Giovine Italia.Garibaldi, riparandosi a Todi dopo la disfatta della Repubblica Romana, infiammò di nuovo il patriottismo tuderte e molti abitanti di Todi lo seguirono, vestendo le caratteristiche camicie rosse fino alla III guerra d'indipendenza, durante la quale molti furono arrestati e morirono in battaglia. Qui a Todi passò anche Anita Garibaldi, incinta e già in preda alle doglie: di lì a poco morì nei pressi delle Valli di Comacchio. Braccato dalle milizie austriache, Garibaldi fu costretto alla fuga.Todi è inoltre nota per aver dato i natali a Jacopone De Benedetti (conosciuto meglio come Jacopone da Todi), poeta dugentesco che compose storiche laudi come "O Signor, per cortesia".Monumenti e luoghi d'interesse
Piazza del Popolo con i palazzi pubblici medievali
Piazza del Popolo con il Duomo dell'Annunziata
I portali gotici della Chiesa di San Fortunato
La bramantesca Chiesa della Consolazione
Le mura di TodiIl centro storico, medievale, vanta edifici sacri e civili di notevole prestigio:Piazza del PopoloLa Piazza del Popolo è la centrale e storica piazza cittadina, una delle più importanti e interessanti del Medioevo in regione e in Italia, vera testimonianza dell'epoca dei Liberi Comuni. Attorno vi sorgono i monumenti più insigni di Todi:Duomo dell'Annunziata. Eretta fra il XII e il XIV secolo in stile Romanico-gotico, è una delle chiese più importanti dell'Umbria. All'interno, in controfacciata, è un affresco di Ferraù da Faenza, d'ispirazione michelangiolesca, de Il Giudizio universale. Nella cripta vi è un museo.il Palazzo Vescovile, annesso al Duomo, venne finito di costruire nel 1593 su ordine del vescovo Angelo Cesi, che fece apporre il proprio stemma sopra al portone, stemma attribuito al Vignola. Oltrepassato l'ingresso si accede ad una corte interna, mentre al primo piano vi sono un salone affrescato da Ferraù da Faenza, detto il Faenzone, nel1594, ed una galleria affrescata da Andrea Polinori, terminata nel 1629).Palazzo dei Priori, Solido edificio gotico che con la sua torre trapezoidale domina il lato della piazza opposto al Duomo.Palazzo del Capitano, detto anche Nuovo, venne costruito nel 1293, all'ultimo piano ospita ilMuseo civico di Todi.Palazzo del Popolo. Contiguo e collegato al precedente, ospita anch'esso il Museo civico di Todi. Eretto in stile Romanico lombardo è il più antico palazzo pubblico della piazza, storica sede del Comune.Edifici religiosiTempio di Santa Maria della Consolazione. Sorge fuori dalle mura cittadine, è una grandiosa chiesa rinascimentale eretta forse su progetto del Bramante.Chiesa di San Fortunato. Grande edificio gotico duecentesco. Nella cripta della chiesa di San Fortunato vi è una tomba di quattro santi (tra cui San Cassiano) e, su di una parete del muro, un ovale con l'immagine ad affresco del beato Jacopone da Todi.Chiesa di San Nicolò de Criptis, venne costruita nel 1093 sulla cavea e la platea dell'anfiteatro romano. Il nome "criptis" pare derivare da "grotte (cripte)" abbondanti nel terreno della zona che sosteneva l'anfiteatro. Della costruzione originaria rimangono ilrosone, la fonte battesimale e tre porte relative ad una navata. Ora la chiesa è spoglia degli affreschi, in parte portati ad alcune raccolte comunali ed in parte distrutti nel dopoguerra);Chiesa di San Filippo (costruita dal 1490 al 1507 per ordine dei Cavalieri di San Giovanni in Gerusalemme), nel 1590 venne ceduta dall'ordine dei Servi di Maria, poi divenuti in pieno possesso proprietari. All'interno vi è una vergine con bambino, del XIV secolo, la più antica immagine della Madonna delle Grazie, sotto l'altare vi sono le ossa di san Filippo Benizi);Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo: le prime notizie risalgono al 1276, mentre la cripta all'XI secolo (adibita a luogo di sepoltura). Nel 1600 fu annessa all'adiacente monasterobenedettino. Una volta chiusa la cripta vi fu adibito un ossario. Anche l'abside fu chiusa per consentire l'apertura di tre finestre e la copertura di due volte a crociera e la costruzione delcampanile a vela. Nel periodo della sconsacrazione la chiesa venne adibita a falegnameria. Recentemente, in un restauro, si è riportato l'aspetto più o meno originario con gli affreschi e gli ex voto quattrocenteschi.Chiesa di Santo Stefano, situata presso la Porta Fratta, ospitava, secondo la tradizione tudertina, le spoglie dei santi FelicissimoEraclio e Paolino. Solo nel 1584, con un'ordinanza comunale, si iniziò la ricerca dei resti sacri, impresa che pare riuscire secoli più tardi, nel 1766, quando vennero trovati addirittura 23 corpi. La chiesa è ordinata in modo da raccogliere attraverso la porta d'ingresso le prime luci del mattino, simbolo ecclesiastico della luce divina;Chiesa di Sant'Ilario: le prime notizie della chiesa risalgono al 1112, in un elenco che il conte tudertino Guazza diede all'Abbazia di Farfa. Nel 1623 appartenne alla compagnia diSan Carlo. La facciata è in stile romanico umbro, così come la facciata della cattedrale di Piazza del Popolo, con 5 dentellature orizzontali simil-coronamento. Il rosone, ad otto colonne a raggiera che si uniscono in un anello perfettamente sito nel centro del rosone stesso, creando 8 coni con la punta mozzata, è centrale, posto nel XII secolo sulla facciata; nella lunetta sopra l'ingresso si possono ammirare i resti di un affrescoraffigurante san Carlo, mediante un gradino si accede all'interno suddiviso tra spazio per fedeli e spazio sacerdotale. Altri 4 gradini fanno accedere al presbiterio, con altare centrale con lastra principale di travertino; a sinistra dell'altare vi è un affresco di probabile fattura dello Spagna;Chiesa di Santa Prassede (XIV secolo), con facciata in pietra bianca e rossa;Chiesa di San Giorgio: secondo gli storici venne costruita nel 1107, nell'interno si conservano vari affreschi, tra cui uno sullaMadonna che chiede ad un angelo di salvare le Anime del Purgatorio dalle fiamme ed un brandello di affresco recentemente restaurato);Convento di Montesanto,Monastero delle Lucrezie, nel rione Nidola, chiamato così in onore della nobile anconetana che lo abitò agli inizi del XV secolo, Lucrezia della Genga, insieme ad altre 12 consorelle. Nel testamento, Lucrezia lasciò lo stabile all'Ordine Terziario femminile (nel1425); in seguito, causa depauperamento dello stabile dovuto a crolli del terreno sottostante, le suore furono costrette ad abbandonare il palazzo nel 1897. Durante la prima guerra mondiale alcuni locali furono usati come magazzino mentre altri furono affittati al famoso laboratorio di artigianato dell'Istituto Crispolti. Negli anni novanta del Novecento, il complesso è stato sottoposto ad opere di consolidamento e restauro che hanno portato alla luce un antico torcularium e un ciclo seicentesco di affreschi nell'abside della Chiesa di San Giovanni, oggi Museo Lapidario. Attualmente, oltre al Museo Lapidario della città di Todi, il complesso delle Lucrezie ospita il teatro Nido dell'Aquila così chiamato in ricordo della leggendaria fondazione della città.Santa Maria in Cammuccia;Chiesa del Santissimo Crocifisso;