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Recensiti dai librai: Una ragazza tutta sola.


 Una ragazza tutta sola, di Michèle Lesbre, Ed. Excelsior 1881, 240 pagine, 13,50 euro. In libreria dal 6 giugno. Permettetemi di aprire questa recensione con un passo tratto da questo libro meraviglioso: " Passavamo davanti alla tana del lupo, una vecchia casupola che scatenava le nostre più piacevoli tremarelle. Immaginavamo un lupo rannicchiato nel fieno, che ha abbandonato le inutili battaglie, solitario e filosofo, amante del silenzio e dei tramonti, un dilettante che di tanto in tanto acchiappava un pollo per ingannare il tempo. Jules ne parlava come di un amico, e noi sospettavamo che lo frequentasse". Una ragazza tutta sola è un diario intimo, un racconto poetico, un viaggio nel ricordo e nella malinconia attraverso le parole di una narratrice che ci svela il suo nome solo una volta, quasi alla fine del testo, quasi che non fosse sicura di voler davvero condividere anche questo segreto con il lettore. La sua voce ci guida in un percorso interiore che si riflette nel pellegrinaggio reale da una casa all'altra: case in vendita che questa donna, decisa e fragile al tempo stesso, visita senza mai, nemmeno per un momento, pensare di comprarne una. Quello che vuole è trovare la chiave per capire il proprio passato, il rapporto con il padre ormai scomparso e le troppe parole non dette che quell'uomo infelice e misterioso le ha lasciato in eredità, insieme a un orologio che ora la accompagna ovunque. Il ricordo del padre è una sequenza di sorrisi e gesti di complicità, ma anche di silenzi e sguardi rassegnati, segnali di una distanza inspiegabile e incolmabile. "E se allora la felicità mi era incomprensibile, in seguito avevo vissuto tutta la sua sottile crudeltà, quell'ambivalenza delle cose che spesso ci fa dubitare di tutto". Le immagini dell'infanzia, sotto l'ombra della guerra, si mescolano alle sensazioni, alle paure e alle emozioni della donna adulta che non smette di interrogarsi sul trascorrere del tempo e su quei rapporti che segnano la nostra vita senza lasciare apparentemente nessuna traccia. "Il passato, anche se lontano, se ne sta sempre racchiuso da qualche parte, pronto a balzare fuori". Lorenza