caffè atellano

Interviste con gli autori: Alessandra Soresina.


Alessandra Soresina è una giovane donna alta e sorridente che di mestiere fa la zoologa. Passa molti mesi a studiare i leoni e a seguirne e analizzarne identità e abitudini. Solitamente il suo strumento di lavoro è la macchina fotografica. Ora si avvicina agli umani con un libro, A piedi nudi, (edizioni Pendragon, 12 euro) che ci permette di respirare per qualche ora il vento e il sole. Che non sia una persona comune lo si vede subito dal suo modo di muoversi, attento, gentile, un po' più lento del solito ( a Milano, poi, è decisamente inusuale), e dalla cura e attenzione per l'altro, anche in piccoli particolari. Le abbiamo chiesto di raccontarsi in dieci risposte. Eccole. - Alessandra, a che età hai imparato a leggere? A 4 anni.- Il primo libro di cui hai memoria?Ce ne sono due: Peter and Jane, andavo ad una scuola inglese ed è stato il primo libro che ho letto, e poi Eroi in pantofole, un libro a fumetti sulla mitologia greca con le storie di Ulisse, Polifemo, il cavallo di Troia... - Quale autore ha avuto un peso nella tua vita?Sicuramente Andrea de Carlo, il mio preferito.- Che libro tra tutti conserveresti a futura memoria?Di noi tre di Andrea de Carlo...mi ha accompagnata in tutti questi anni.- C'è un artista, una persona che consideri il tuo maestro? Un maestro è necessario?In realtà non ho mai idealizzato nessuno, credo che ognuno debba essere se stesso senza provare ad assomigliare ad altri.- Sei zoologa, fotografa, vivi sette mesi all'anno sotto una tenda e ora hai scritto un libro su una esperienza intensa e straordinaria: studiare la vita dei leoni e salvaguardarne l'esistenza. Riescono le parole a raccontarti?Sono una ragazza che vive di emozioni forti e che insegue dei sogni. Non amo la routine di un lavoro in un ufficio e per questo mi sono inventata una mia realtà professionale fatta di tanti lavori diversi per poter passare la maggior parte del mio tempo in Africa. Sono anche maestra di sci d'inverno, forse l'unico lavoro "serio" che mi permette di vivere in questo modo. Nonostante possa sembrare una vita stravagante, di persone come me nel mondo ne ho conosciute veramente tante. Basta avere un pò di coraggio e di curiosità verso modi di vivere diversi da quelli a cui siamo abituati.- Durante la tua vita cittadina tieni dei libri sul comodino?Tengo i miei preferiti che sfoglio regolarmente per rileggere le frasi che ho sottolineato: Gone with the wind di Margaret Mitchell, Di noi tre e Nel momento di Andrea de Carlo e Sognavo l'Africa di Kuki Gallmann. - e nella tenda? le parole ti accompagnano? I libri mi accompagnano sempre e non c'è niente di più emozionante e magico che leggere in tenda a lume di candela circondata dai suoni delle notti africane.- Immagino il tuo lavoro come del tutto ancorato alla realtà, eppure scrivi in un modo oserei dire...blixeniano... comunicando al lettore anche la polvere e il vento. Che relazione c'è tra una precisa e determinata biologa e una narratrice?La stessa relazione che esiste tra la mia duplice personalità, quella razionale occidentale e quella passionale e sognatrice africana.Nonostante siano in contrasto sono in perfetta sintonia. Non si può essere una determinata biologa e vivere molti mesi in tenda in Africa senza avere la passionalità e l'emotività che caratterizza una sognatrice e una narratrice.- Non scrivi di cose quotidiane, informi e affascini allo stesso tempo. Il libro l'avevo scritto principalmente per me stessa, per ricordarmi uno dei periodi più belli della mia vita senza pensare che una volta pubblicato chiunque avrebbe potuto invadere i segreti delle mie emozioni. Adesso però sono contenta che tutti possano vivere attraverso le mie parole delle emozioni forti. Esistono tanti mondi paralleli. Il mio è fatto di leoni che attraversano la strada, elefanti che rubano di notte le riserve d'acqua, di bambini maasai che camminano per 15 Km ogni giorno per andare a scuola... Spero che i lettori possano sognare e sfuggire, anche se solo per un attimo, alla quotidianità cittadina e rincorrere con i pensieri gli spazi immensi dell' Africa.- Cosa ti aspetti da un libro, dalla letteratura, dalla narrazione?Con i libri mi piace emozionarmi ed immedesimarmi nei personaggi. Se un libro mi è piaciuto molto spesso contiene delle frasi che mi piace sottolineare e rileggere. Leggo indifferentemente in italiano e in inglese a seconda dei momenti e dal libro che voglio leggere. Le traduzioni, seppur ottime nella maggior parte dei casi, perdono in parte l'anima di un libro...anche se è una percezione inifinitesimale è sufficiente a renderlo leggermente diverso da come l'aveva creato il suo autore.- Vuoi aggiungere qualcosa ancora? In un paese dove le popolazioni locali vanno sempre a piedi nudi perchè non possono comprarsi delle scarpe c'è anche chi, per scelta, decide di camminare sempre a piedi nudi. Come il protagonista maschile del libro e come tutte le persone che decidono di vivere ai margini della realtà. Essere a piedi nudi è uno stato di libertà interiore tipico di chi vive in un posto dove la mattina non c'è l'obbligo di infilarsi un paio di scarpe per andare in ufficio.A piedi nudi è un libro breve ma intenso, pieno di sfaccettature e da interpretare. Contiene anche dei segreti ma quelli devono rimanere tali..