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Recensito dai lettori: l'Arte imperfetta di Ted Gioia, Ed.Excelsior 1881


L’arte imperfetta, il jazz e la cultura contemporanea di Ted Gioia, Excelsior 1881, 190 pg.17,50 EuroDagli studi, ma ancor più dalle conversazioni avute nel periodo trascorso al Trinity College di Oxford con altri musicisti, nascono questi capitoli,o meglio piccoli saggi dedicati al Jazz.Cos’è il Jazz, quali sono le sue caratteristiche, l’autore con aneddoti e riflessioni ce lo racconta in modo semplice e divulgativo.Ted Gioia inizia il suo libro da Louis Amstrong che per primo con la sua tromba si distacca dalla musica popolare delle band di New Orleans facendo dell’improvvisazione l’elemento principale della sua musica. I suoi assoli e le sue improvvisazioni saranno prese da modello dalle orchestra in cui suona, abituata fino ad allora a seguire nota per nota il pentagramma. In una New York dove la musica si stava diffondendo attraverso il grammofono nelle case di milioni di persone divenendo sempre più musica di sottofondo, “ musica di arredamento”, perdendo di umanità ecco il reazionario Amstrong che si propone come creatore, interprete, artista e intrattenitore.L’autore ci racconta inoltre dell’intuitività e spontaneità che i critici come Panassie vedevano in Louis Amstrong. Quest’ultimo aveva la musica dentro di lui.  Per questo ci parla di mito primitivista.  Amstrong si allontana dagli stereotipi della musica contemporanea ricca di erudizione e superiorità tecnologica per riacquistare quella spontaneità e naturalezza propria del “buon selvaggio”.Il jazz è un’arte imperfetta. Le sue difficoltà tra  improvvisazione, indifferenza per lo spartito e il rimanere attaccato a ciò che gli è famigliare sono le tematiche affrontate da Gioia insieme al cambiamento avvenuto negli anni quaranta, quando con l’avvento del bebop Charlie Parker si confronta con la cultura “alta”di Stravinsky,  Bartok, Hindemith .e Miles Davis  si accosta ai progressi della musica.Qual è il suo rapporto con l’estetica? Secondo Gioia, il pubblico attraverso l’ascolto di una performance di jazz si può avvicinarsi più di ogni altro evento musicale all’atto creativo.Il libro si conclude sottolineando il rapporto tra jazz e la forma canzone sottolineando che i jazzisti sono cantanti le cui canzoni si levano ad esternare gioia, rabbia amore e disperazioneIl libro è consigliabile a tutti gli appassionati e a chi si avvicina per la prima volta al jazz. Alberto Roda Bogetti