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Recensito dai librai: Il Club dei Bugiardi di Mary Karr


Provo invidia per gli italiani che leggeranno Il Club dei Bugiardi per la prima volta: vi è garantita un’esperienza di raro divertimento e pathos, merito di questo libro epico e indimenticabile. Un libro che è uscito più di 10 anni fa negli Stati Uniti causando un vero caso letterario, reso più toccante perché si tratta di una storia vera: un’infanzia vissuta (e ancora più incredibilmente, sopravvissuta!) raccontata con grazia e garbo da Mary Karr, poeta e professore, autrice del memoir che il New York Times ha consacrato come niente meno che “sbalorditivo”. Sfido qualunque lettore a contestare.Da un piccolo paese vicino a una raffineria nell’East Texas viene questa famiglia contorta, comica e catastrofica, con una madre sposata sette volte e un padre che insegna ai suoi figli l’importanza di saper raccontare balle. Come in molte famiglie cosiddette “disfunzionali”— vedere Le Ceneri di Angela — anche l’alcool prende un ruolo da perfido protagonista. E come nel libro di Frank McCourt (scritto, fra l’altro, dopo; tanti critici danno a Mary Karr il merito di aver ridefinito il genere delle “Literary Memoirs”), la storia narrata dalla voce della Karr-bambina alterna toni ilari, grotteschi, e devastanti. Più volte ho riso ad alta voce leggendo questo libro (che ho letto, negli anni, più volte); e più volte volevo distogliermi gli occhi della pagina perché mi sembrava fin troppo struggente. Il conforto costante è che noi lettori sappiamo che la nostra protagonista se ne esce da quel miasma familiare, e se ne esce dotata di una voce elegante, lirica, esilarante — a volte spietata — ma sempre autentica e inconfondibile. Spero che Il Club dei Bugiardi troverà il pubblico che si merita qua in Italia. Iniziamo a fare passaparola.Il Club dei Bugiardi di Mary Karr, Rizzoli BUR, Milano, 2008. 524 pagine, 12,50 euro.