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Interviste con l'Autore: Paolo Saladini.

Post n°91 pubblicato il 14 Settembre 2007 da atellibrai

Dieci domande (circa) ad un ragazzo alto alto che se lo chiami scrittore ha da dire, ma che pare ben lanciato verso quest'idea. Eccole.

- Partiamo dal principio: a che età hai cominciato a leggere?
Immagino tu intenda "leggere per passione".....tardi: meno di dieci anni fa. In caso contrario la risposta è: non lo so; in prima elementare?

- Il primo libro di cui hai memoria. Il ritratto di Dorian Gray....in questo caso sì, è memoria scolastica....

- Quali sono i TUOI libri, quelli che ti hanno segnato per sempre?
Io leggo solo libri storici. Mi è dunque impossibile dire quale o quali libri mi hanno segnato più di altri perchè è più una questione di temi ed argomenti trattati da più autori, da più culture e da più punti di osservazione. Oltre tutto sarebbero titoli del tutto insignificanti alle orecchie dei più.

- Proviamo.

E poi scoppiò la guerra, di Domenico Paolella, Bompiani, piacevole ritmo incalzante, Il silenzio degli alleati, di R. Breitman, Mondadori, per capire che dividere il mondo in buoni e cattivi è un vizio del quale bisognerebbe fare a meno, La flotta tradita, di C.De Risio e R. Fabiani, Ed. De Donato Lerici per provare vergogna e capire perché poi le guerre si perdono.

- Riconosci in qualcuno il tuo -o i tuoi- maestri? Chi ami particolarmente?

Difficile rispondere per le medesime ragioni che ho poco fa ricordato....

- Uno?

Mi piace Giordano Bruno Guerri.

- Perché hai deciso di scrivere un libro?
Perchè trovo sia il miglior modo per far conoscere le tue idee. Perchè la stesura di un libro ti concede tempo a sufficienza per calibrare al meglio il tuo pensiero e soppesare fino a livelli maniacali la scelta delle parole. Perchè, nel caso di un saggio puoi far vivere nuovi studi come nuove teorie o interepretazioni mentre, nel caso di un romanzo, puoi attraverso i personaggi dire qualsiasi cosa. Fin'anche l'autore soffrisse di disturbi dati da una personalità multipla egli potrebbe, attraverso più personaggi, dare voce ad ogni aspetto dalla sua personalità. La stesura di un libro, come la realizzazione di un quadro o di qualsiasi altra forma di espressione artistica, ti permette l'assoluta libertà di movimento mentale per assenza di confini. Ciò (se hai una mente che si muove, altrimenti al mondo si possono fare tantissime altre cose) non è poco. Direi che è quasi tutto.

- I libri possono cambiare la società?
Sì....con un po' d'aiuto della società stessa che, almeno, dovrebbe leggerli e discuterne

- Cosa tieni sul tuo comodino?

Un dizionario delle parole difficili con il proposito di impararne una nuova al giorno. Tradisco il proposito quasi tutte le sere. Tuttavia ora sono un uomo che conosce il
significato del termine "acclive" o del verbo "adonestare"....come vedi, sono ancora alla "A"

- Il tuo sogno di bambino?
Macchine da corsa.

- Cosa pensi della scrittura a mano e di quella velocissima del computer?
Quello che può pensare un contadino della lavorazione di terreni e campi di grano con il velocissimo trattore o il romantico pacchetto aratro/buoi. Comunque, pur non essendo un impallinato del computer non sceglierei mai la stesura a mano: vivere nel medioevo con l'inquinamento dell'età contemporanea significa sommare gli svantaggi di due epoche anziché i vantaggi. Non è brillante.

- Pare che la critica sia concorde sul fatto che nessuno più legge: cosa ne pensi?

Non ho motivo per non essere a mia volta concorde con quanto si afferma. Per altro trovo sia inevitabile: in rapporto al tempo libero che la gente ha a disposizione sono aumentate le cose che si possono fare. La vita non si è allungata tanto quanto la lista delle cose che ti mettono in testa sia figo tu faccia (o non faccia). L'unico modo sarebbe quello di far venire di moda la lettura: quando leggere un libro sarà riconosciuta come attività status-symbolizzante come indossare l'accessorio firmato, avere il sa-la-Madonnafonino o l'accedere al locale che impazza in quel momento..... E' un'operazione di marketing non più difficile di molte altre: ci si potrebbe riuscire a far diventare lo sfoggio di cultura o simile una nuova moda. Tipo: "più so, più avrò" anzichè "più ho, più sembra che io sia"

- Una domanda cui rispondi da solo? Hai qualcosa da aggiungere?
Ma certo che sì....in generale ho sempre qualcosa da aggiungere. Tuttavia, riguardo alle domande, posso accontentarmi.

 
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