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Recensito dai librai: Everyman di Philip Roth

Post n°90 pubblicato il 12 Settembre 2007 da atellibrai

Everyman, ognuno di noi, ciascuno chiunque cadauno cioè tutti ma proprio tutti, abbiamo un sicuro appuntamento, un bel momento, con la morte. Come affrontarla è tuttora argomento di ricerca, lo è sempre stato e sempre lo sarà. Ognuno di noi ne ha più o meno coscienza, vi si accosta con l'una o l'altra o l'altra fede religiosa o la sua assenza, con maggiore o minore praticità, con maggiore o minore paura. Ma tant'è. Di questo si tratta.

Everyman è un romanzo sottile dalla copertina - guardacaso - nera. Ma il nero è anche molto elegante, e la morte non è per questo più terribile. Il protagonista della breve storia, quasi tutta in retrospettiva, come una sorta di lungo flashback che parte dal giorno del suo interramento in un piccolo cimitero solitario, è un uomo che soffre allo stesso tempo di un ottima attitudine verso la vita e di una sfiga colossale. Della sua famiglia è il figlio debole, quello che ne ha sempre una, l'unico che paga per tutti, sani come pesci che mai una visita neanche dal dentista.

La vicenda, allora, è un viaggio incredibilmente lieve e gentile tra ernie e peritoniti, operazioni plastiche coronariche e bypass, tuttavia descritte velocemente, senza indugiare sui particolari fisici per dare spazio, invece, ai pensieri, alle emozioni e ai sentimenti del protagonista, il nostro eroe umano che più umano non si può, che si destreggia in egual misura tra appuntamenti galanti, tre mogli, i ricoveri e i medici.

Per nulla tetro nè triste, affronta con lucida consapevolezza l'umana lotta per la sopravvivenza, la più ardua, quella che prevede lo scontro con se stessi, ammettendo i propri limiti, anche fisici. La fine, per il nostro protagonista, non è quella gloriosa desiderata ma quella, indolore, dell'anestetico prima dell'ennesima operazione. Un'uscita di scena temuta perché poco notevole: "era entrato nel nulla senza nemmeno saperlo".

Già. Sapere, conoscere, è ciò che conta. E' l'essenza della scelta, della vita stessa, forse.

Talmente intenso da doverlo rileggere.

Everyman, di Philip Roth, Einaudi, 123 pagine, 13,50 euro.

 
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