Che donne!

per te...


Sei tu che ascolti voce di sabbia separata e protetta da un vetro irreale con i pugni affilati dietro la schiena ma pronti ad aprirsi in un fiore di maniGuarda quei petali strappali e grida se ama o non ama è comunque diverso Né il cuore più muto né un anima sorda Nessuno è capace di leggerti dentroQuando ti stringo si spiega il mio cielo nudo di gioia e grandine argentoFermo il respiro chiudendo la portaCon gli occhi accecati spalanco le bracciaE poi soE so che ti avròLuce profonda di nuovo il mattinoColpisce alle spalle l’eterna sorpresa ed io prigioniero in un angolo stretto svanisco confuso in fondo a me stesso Spiagge lontane lucciole scalze miraggio di stelle o sogno mancato ondeggio davanti alla volta celeste spingendo il mio carro fino al guardianoQueste mani non sono maniMa fiori che tutta ti copriranno e i tuoi occhi non sono occhiMa l’alba di un cielo che nasce stanotte con teQueste mani non sono mani ma fiori che tutta ti coprirannoE i tuoi occhi non sono occhiMa luci lontane che brillano ancora per me