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Calciopoli, altro punto a favore di Farsopoli


Dopo la sentenza sulla Gea World che aveva escluso l'ipotesi dell'associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, risoltasi con una condanna (che verrà sicuramente cancellata in appello nel silenzio generale, scommettiamo?) ai soli Moggi x mobbing nei confronti di Amoruso e Bodianski, il filone giudiziario della vicenda calciopoli segna un'altro punto a favore della Juventus, una società che se si fosse difesa a dovere, oggi avrebbe qualche scudetto e campione in più, ma soprattutto la sua dignità:Martedi scorso Teresa Casoria, presidente della giuria, ha escluso la Juventus dal processo di Calciopoli: essendo un procedimento soltanto penale, il dibattimento riguarderà esclusivamente le responsabilità individuali dei singoli soggetti coinvolti e non quella oggettiva attribuibile al club bianconero. La Juventus esce così di scena: non ci potrà essere nei suoi riguardi alcuna delle richieste risarcitorie avanzate da club, associazioni di consumatori o privati cittadini. L’avvocato Paco D’Onofrio (docente di Diritto sportivo all'Università di Bologna), contattato dal quotidiano sportivo torinese 'Tuttosport', ha dato il suo parere su questa vicenda. L'avvocato si dice convinto che la Juve possa chiedere la riassegnazione degli scudetti.   "E'  dato recente che i giudici sulla base di un’ampiezza di prove indubbiamente inesistente nel momento in cui si è celebrato Calciopoli davanti agli organi della Figc, ha deciso di estromettere dal processo la Juventus - scrive l'avvocato D'Onofrio su 'Tuttosport' - sollevandola da eventuali responsabilità risarcitorie ed asseverando la nota e ricorrente tesi difensiva della società che, nella rinnovata gestione, si è sempre dichiarata e professata quasi 'vittima' del presunto travalicamento di mansioni che il suo ex Direttore Generale, Luciano Moggi, avrebbe perpetrato nel tempo. Gli scudetti revocati alla Juventus andrebbero riassegnati, quale effetto reversibile ( ormai la retrocessione in serie B è stata effetti­vamente espiata) di una pronuncia della giustizia sportiva che si è fondata su un erroneo presupposto di fatto. Si ricorderà, infatti, che l’accanimento sanzio­natorio della Figc nei confronti della società bianco­nera si spinse oltre la sem­plice attribuzione di punti di squalifica ( come per le altre tre squadre coinvol­te), ma si decise di retrocedere la squadra appena divenuta Campione d’Italia, revocandole anche lo scudetto conquistato nel corso di un campionato non sot­toposto ad procedimento disciplinare!"fonte: VirgilioSport