Anima bianconera

Chiellini: «Guariti? No, migliorati»


Tre vittorie consecutive non bastano a Zaccheroni per pensare che la convalescenza della Juventus sia finita. Il tecnico vuole altri riscontri dal campo e Giorgio Chiellini, uno dei leader della squadra, concorda: «È un po’ presto per dire che siamo guariti – sostiene il difensore ai microfoni di Juventus Channel - Era importante essere tornati a vincere ed essere di nuovo quarti. Ora ci aspetta un vero e proprio tour de force: le prossime partite sono importanti, dobbiamo consolidare il quarto posto e provare a raggiungere il terzo, se Roma e Milan dovessero rallentare. Ci aspettano quattro scontri diretti nelle prossime cinque partite (contro Palermo, Fiorentina, Sampdoria e Napoli) e c’è l’Europa League, in cui vogliamo andare avanti e fare bene…è presto per dire che siamo guariti, però stiamo migliorando». Nell’ultimo mese la Juventus ha comunque innescato un’altra marcia:  «C’è un po’ più di tranquillità e serenità dovuta anche al fatto che, dopo il cambio di allenatore, sono sempre arrivati risultati positivi. La squadra ha ritrovato le distanze in campo, forse è scattato qualcosa dentro di noi e poi, bisogna essere onesti, abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna in più rispetto a gennaio». Riguardo alle tante polemiche sugli arbitraggi di questi giorni, Giorgio non si stupisce: «Le polemiche ci sono sempre state e sempre ci saranno. L’ importante alla fine è essere obiettivi, lo sfogo a fine partita può essere comprensibile, ma il giorno dopo si deve essere lucidi. Gli arbitri sbagliano, come noi del resto, ma credo che nel complesso stiano facendo un’ottima stagione. Gli errori ci stanno, ma non mi pare che siano stati così tragici».Infine un pensiero al prossimo Mondiale. L’avvicinarsi del torneo può essere uno stimolo ulteriore per tanti giocatori: «Da parte nostra non c’è bisogno di pensare al mondiale per dare qualcosa in più, gli obiettivi che abbiamo bastano e avanzano. Alla fine sarà Lippi a vedere chi è più in forma e a decidere chi chiamare ed è normale che sia così: le qualificazioni per arrivare al Mondiale durano due anni, ma quello che conta per andarci sono gli ultimi mesi».