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Video Italia-Malta 2-0 goal e highlights e ampia sintesi


Lo hanno preso in parola: troppo, però. «Non mi interessa mai segnare troppi gol», aveva detto Cesare Prandelli alla vigilia,maforse neanche lui immaginava tanta fatica per segnarne più di uno contro Malta. Il c.t. aveva riprovato ad essere ottimista anche prima della gara, a Rai Sport: «I giocatori quando sbagliano lo capiscono, sono sicuro che da stasera vedremo un’altra Italia». Cresciuti nella ripresa «Altra» fino ad un certo punto, ma il c.t. preferisce fare dei distinguo rispetto alla gara di venerdì a Sofia: «Stasera abbiamo 4 punti, e in questo periodo va anche bene: oggi non posso pensare al numero di gol segnati e se alla fine del girone avremo bisogno della differenza reti, vorrà dire che avremo perso punti in altre partite. Secondo me, soprattutto nel secondo tempo abbiamo fatto meglio di venerdì, con più ordine, profondità, ampiezza ed equilibrio: certo, se non riesci a segnare il secondo gol diventa tutto più complicato». E non è l’unica ammissione: «La squadra non è brillantissima, ma a settembre storicamente è così: per pressare e ripartire come vogliamo fare noi serve più ritmo. Ma in Armenia ad ottobre almeno questo cambierà: la nostra condizione. E per allora dobbiamo ritrovare anche gioco, profondità ed entusiasmo ». Quattro Pirlo E magari pure la certezza di un sistema di gioco dentro il quale sentirsi a proprio agio. Prima della gara Prandelli aveva spiegato che «il 4-3-1-2 può essere una via di passaggio al 4-3-3, ma con questi giocatori ora il sistema è questo». Dopo, ha riconosciuto che «le due punte in questo contesto possono fare fatica, come il trequartista se non trova spazi. Giocando come giochiamo noi, il classico trequartista non va bene: Diamanti ha fatto un grande Europeo quando entrava, da seconda punta o da centrocampista. L’ho sempre detto: non voglio trequartisti, ma giocatori che attacchino profondità. Se avessi quattro Pirlo giocherebbero quattro Pirlo». Se marcano Pirlo Invece capita che Pirlo venga seguito come un’ombra, «e abbiamo dovuto far uscire un centrale difensivo ad iniziare il gioco. All’Europeo invece Andrea aveva vicino un giocatore come Thiago Motta o Montolivo, che consentiva quel movimento a centrocampo che ti restituisce qualità ». Eccola la missione per i prossimi mesi: «Partite come queste le vinci soffrendo, ma ti servono per capire le caratteristiche dei giocatori che hai. Prendiamo Osvaldo e Destro: attaccanti moderni, ma se giochi con il trequartista diventano facili punti di riferimento per gli altri. Io sto cercando di capire quali interpreti ci possono accompagnare in questi due anni: così, più avanti potremo andare sulle certezze». Felice per Criscito Ma già ieri una certezza c’è stata: «Con due punte più larghe (il 4-3-3 della ripresa, ndr) la squadra ha trovato più ampiezza e dunque più efficacia». Anche grazie a Insigne: «È entrato con personalità e i tempi giusti, anche perché conosce bene quel ruolo». E a Destro: «Si è mosso bene anche più largo, ha trovato la posizione giusta». La chiusura del c.t. è per Criscito: «È inutile tornare sulle scelte fatte, masono felice per Mimmo». (gasport)