Per non dimenticare

Piccole aggiunte: San Martino e il 17 vs. 13


Mi scrive quel ragazzo così ben informato che è Linker88 (mi raccomando, rivolgetevi a lui, se avete domande: "è meglio dell'Enciclopedia Treccani", si sarebbe detto una volta; oggi si dice: "meglio di Google").Pare che il Martino del proverbio "Per un punto Martin perse la cappa", non sia afaftto San Martino.Secondo la tradizione, che risale al XVI secolo, Martino era abate del monastero di Asello. Volendo abbellire la sua abbazia, decise di apporre sul portale principale un cartello di benvenuto che recitasse:Porta patens esto. Nulli claudatur honesto"La porta resti aperta. Non sia chiusa a nessun uomo onesto" o, in un'altra versione,Porta, patens esto. Nulli claudaris honesto."Porta, resta aperta! Non essere chiusa a nessun uomo onesto". Il messaggio era bello e ospitale.Purtroppo per Martino, l'artigiano incaricato del lavoro (o, in altre versioni, forse lo stesso abate), complice probabilmente la stanchezza o la distrazione, sbagliò la posizione del punto e scrisse:Porta patens esto nulli. Claudatur honesto, cioè"La porta non rimanga aperta per nessuno! Sia chiusa all'uomo onesto!" Un'altra versione riporta una variante analoga,Porta patens esto nulli. Claudaris honesto, cioè"Porta, non restare aperta per nessuno. Resta chiusa all'uomo onesto". I guai derivati a Martino da un tale errore non si limitarono ad una figuraccia. La notizia di un messaggio così contrario alla caritas christiana, infatti, raggiunse le alte sfere ecclesiastiche (e forse lo stesso Papa), le quali decretarono l'immediata sollevazione dell'abate, privandolo della cappa (cioè il mantello) che di tale dignità era simbolo.A ricordare l'errore di Martino provvide il suo successore, che fece correggere il cartello ingiurioso, completandolo quindi con la fraseUno pro puncto caruit Martinus Asello (o Ob solum punctum ...). http://it.wikipedia.org/wiki/Per_un_punto_Martin_perse_la_cappa°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Quanto poi al perché il 13 sia considerato un altro numero che porta sfortuna, le ragioni sono molteplici, come sempre, ma ben più antiche dei Templari (e, ahi lui, di Dan Brown).Già nel  Codice di Hammurabi  (1686 a.C., circa) manca il numero 13 nell'elenco numerato delle leggi. Un celebre riferimento al 13 nei Vangeli riguarda l'Ultima Cena, in cui Giuda era il tredicesimo a tavola. Sempre nei libri sacri, Satana viene descritto come il "tredicesimo angelo".Forse c'è un problema di numeri in senso proprio, legato a sistemi di conteggi su base dodici, per cui il numero 13 era spurio e inizio di confusione.