Per non dimenticare

la scorta di Aldo Moro


16 marzo 1978.Le Brigate Rosse rapiscono Aldo Moro.La sua scorta viene massacrata.Il 16 marzo 1978, il presidente dell'allora Democrazia Cristiana, Aldo Moro, venne sequestrato a Roma a Monte Mario in via Fani dalle Brigate Rosse e gli uomini della sua scorta vennero assassinati. Viene rapito mentre si stava recando in Parlamento per partecipare al dibattito sulla fiducia del nuovo governo Andreotti costituito con l'appoggio e l'ingresso del PCI nella maggioranza, da Moro ampiamente favorito. Per tutta la durata di quel sequestro (55 giorni) i media e l'opinione pubblica italiana, europea e mondiale seguirono col fiato sospeso quel tragico fatto. Con vari ultimatum, pena la vita dello statista, le BR chiedono un riconoscimento politico del loro movimento e la liberazione dei brigatisti sotto processo a Torino. PCI-DC sono per la "fermezza", "rifiutare ogni compromesso", il PSI è invece per la trattativa. Passano 53 giorni di lacerazioni politiche, Vennero mobilitati politici di ogni Paese, lo stesso Papa Paolo VI, addirittura Cosa Nostra: invano. Il 9 maggio, dopo 55 giorni di prigionia, lo statista venne ucciso dalle Br. Il suo corpo sarà trovato nel bagagliaio di una Renault R 4 rossa, posta emblematicamente a metà strada tra Piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure. Ai funerali sono presenti tutti i partiti, ma è assente la famiglia, che polemizza (e polimezzerà sempre) "la fermezza"; di aver escluso degli spiragli per trattare la vita del loro congiunto e di avere abbandonato al suo destino e con cinismo, lo statista.Oggi voglio anche ricordare la sua scorta, però, coloro che è facile dimenticare anche per noi che quei famosi anni di piombo li abbiamo vissuti. Oreste Leonardi, Raffaele Jozzino, Francesco Zizzi, Giulio Rivera, Domenico Ricci.Chi li ricordava i loro nomi?Se fate click su ognuno di essi, uno per uno, potete leggere delle brevi schede loro dedicate dall'Associazione Famiglie delle Vittime del Terrorismo.