Arte...e dintorni

Rispetto?


Si parla tanto di rispetto, di comprensione. Parole usate nei confronti di chi è “diverso”, di chi è in difficoltà.Si sentono tanto nei confronti degli adulti: rispetto per l’anzianità, per le competenze.E poi anche la Chiesa, Santa Romana Chiesa, predica tanto il rispetto.Esattamente un anno fa moriva mia nonna. A quest’ora era in casa il prete per l’estrema unzione (con tutto comodo ovviamente dal mattino che lei non c’era più. C’è un orario da rispettare, manco marcassero il cartellino).Oggi s’è detta la messa d’anniversario. Una stupidaggine si sa, uno la ricorda sempre e non c’è bisogno di messe. Eppure, volevo rispetto. Volevo ricordarla. Volevo pregare (per quanto possa essere inutile). Vado a messa e cosa trovo? Beh il prete (lo stesso di cui sopra) ha “accoppiato” la messa d’anniversario di mia nonna con un simpatico festeggiamento di 25 anni di matrimonio!Si si, proprio così. Una sorta di due messe in una. Totalmente opposto come significato e sentimenti. Beh certo, va capito il suo punto di vista: minimo sforzo, massimo guadagno (vuoi mettere 2 offerte al posto di una?)Quando ripete il sacramento del matrimonio per i “giovincelli” e c’è lo scambio di fedi, non ci vedo più. Vado vero il fondo della chiesa e lo aspetto.Lui arriva, lo guardo e gli dico che l’accostamento mi pare sia orrido. Entra in sagrestia e non mi risponde.Cos’è il rispetto allora?Che io sia anticlericale non è un mistero. Non tollero i preti e i loro eccessi di buonismo. In fondo sono esseri umani come noi e non possono “predicare”. Oggi, poi, è diventato un mestiere. Tanti tra le loro fila sono “deviati” anche sessualmente. Ho girato un po’ di chiese di Aversa facendo la guida e solo con un prete sono riuscita ad avere un dialogo “normale”, una persona ben diversa dal “porgi l’altra guancia”, uno da “pensa anche a te”. Ma oggi, ancor di più, penso di avere una religiosità a sé. Diversa. Che vuole essere diretta senza intermediari. Una religiosità semplice, che ormai non esiste più.