Ultimamente ho avuto modo di interrogarmi in merito al comportamento di alcune persone. Alle loro “fissazioni”, alle loro incapacità nell’accettare consigli e suggerimenti. Non possono sbagliare. Sono “intoccabili”. Tutto è un’infilata di date, di nomi. Tutto letto senza inflessioni. Senza enfasi. Non notavo amore nei loro discorsi. Non notavo nemmeno lo sforzo e la soddisfazione nell’aver raggiunto il risultato. Mai un sorriso. Non concepivano nemmeno un discorso libero. Tutto doveva essere controllato. C’era sempre da lamentarsi, sempre da appuntare, da integrare. Mai un complimento. E soprattutto non traspariva alcun segno di amore e passione per quello che svolgevano. Ciò che ho percepito è solo una corsa continua verso gli altri, un arrivare prima anche senza preoccuparsi degli altri. L’arte non paga. Bisogna aver passione, sentimento nell’approcciare all’arte stessa. Non c’erano occhi che brillavano. Tutto asettico. E mi sono sempre domandata come puoi restare impassibile davanti manufatti strepitosi. Come può ridursi tutto a date, nomi, ricostruzioni che non tengono conto di un contesto da bottega, di influenze provenienti vicini di casa. E’ solo una corsa per fare presto, per dire: “io ho scritto prima di te”. Eppure senza passione, non ha senso. Non si fanno proseliti. Ti rendi odioso e basta. Ad un anno la mia passione per i dolci era già viva, ad esempio…
Passione?
Ultimamente ho avuto modo di interrogarmi in merito al comportamento di alcune persone. Alle loro “fissazioni”, alle loro incapacità nell’accettare consigli e suggerimenti. Non possono sbagliare. Sono “intoccabili”. Tutto è un’infilata di date, di nomi. Tutto letto senza inflessioni. Senza enfasi. Non notavo amore nei loro discorsi. Non notavo nemmeno lo sforzo e la soddisfazione nell’aver raggiunto il risultato. Mai un sorriso. Non concepivano nemmeno un discorso libero. Tutto doveva essere controllato. C’era sempre da lamentarsi, sempre da appuntare, da integrare. Mai un complimento. E soprattutto non traspariva alcun segno di amore e passione per quello che svolgevano. Ciò che ho percepito è solo una corsa continua verso gli altri, un arrivare prima anche senza preoccuparsi degli altri. L’arte non paga. Bisogna aver passione, sentimento nell’approcciare all’arte stessa. Non c’erano occhi che brillavano. Tutto asettico. E mi sono sempre domandata come puoi restare impassibile davanti manufatti strepitosi. Come può ridursi tutto a date, nomi, ricostruzioni che non tengono conto di un contesto da bottega, di influenze provenienti vicini di casa. E’ solo una corsa per fare presto, per dire: “io ho scritto prima di te”. Eppure senza passione, non ha senso. Non si fanno proseliti. Ti rendi odioso e basta. Ad un anno la mia passione per i dolci era già viva, ad esempio…