PER MANGIAR AMMAZZI?

Egregio Prof. P.,


vorremmo spiegarle perchè a ns. avviso il Suo comportamento non sia coerente in merito alla questione della sofferenza animale.Dapprima, nel periodo di maggiore emergenza dell'influenza aviaria, Lei ed altri Suoi Colleghi Vi siete prestati a mangiare interi tranci di polli davanti alle telecamere delle maggiori reti televisive, al chiaro fine di incitare il pubblico dei consumatori a continuare comunque a comprare, nonostante l'emergenza sanitaria, e quindi con l'evidente fine di incitare il protrarsi di questo vergognoso massacro che, tra tutti i massacri che vengono perpetrati nei confronti degli animali, non conosce eguali. Nessun animale viene infatti al Mondo più torturato e sfruttato di questi poveri, docili e indifesi pennuti, chiamati dall'uomo con il termine dispregiativo di "polli".A noi (e non solo a noi) parrebbe quindi oltremodo evidente che per i Politici, al giorno d'oggi, sia più importante assicurarsi il voto degli allevatori di polli e dei loro dipendenti che mantenere una certa etica di vita e promuovere il rispetto per la vita e per i nostri poveri animali.Addirittura, all'epoca dell'emergenza aviaria (e forse tuttora avviene) si sono concessi fondi europei per assicurare agli allevatori e massacratori di questi sfortunatissimi e innocenti animali i loro guadagni, quando poteva essere colta l'occasione per impiegare questi stessi fondi per permettere a tutti noi di evolverci e di vivere senza ammazzare gli altri, una volta tanto.Si è scelta invece la soluzione più anacronistica e più costosa, nel lungo periodo, nel senso che alla prossima emergenza sanitaria (che arriverà presto, considerando che ammucchiare animali su animali in maniera intensiva non può che portare a sempre più malattie, anche per l'uomo; su questo aspetto si legga l'articolo riportato in calce) dovremo ripetere tutto dall'inizio e sperperare sempre, a fondo perduto, i fondi europei (e non solo) senza mai risolvere il problema.Ben si poteva (e, volendo, si potrebbe tuttora..) impiegare questi fondi diversamente, ossia per aiutare gli allevatori a mutare la destinazione della propria azienda, seguendo il trend sempre in crescita dei cibi cruelty-free che, tra l'altro, sono privi di colesterolo e aiutano a prevenire dolorosissime perdite di vite umane per infarti, ictus, tumori, Alzheimer, aiutando inoltre, e nel contempo, i Paesi del terzo mondo a non morire di fame.Quello che consigliamo è pertanto di guardare per una volta al futuro: queste aziende potrebbero diventare, con l'incentivo dei fondi europei, da allevamenti intensivi di polli ammalati quali oggi sono, ad aziende del futuro per la lavorazione della parte proteica del grano al fine di ricavare ottimi e versatili burger di seitan 100% vegetali, validi e riconosciuti sostituti della carne, prodotti sicuramente meno inquinanti e meno dispendiosi, vista anche la questione "petrolio", rispetto, appunto, alla carne animale.Il seitan, ricavato dalla parte proteica del grano, è infatti l'equivalente ed eccellente sostituto cruelty- free della carne tratta dai cadaveri degli animali allevati solo a tale scopo e poi macellati, tenendo tale pratica ben nascosta dagli occhi e dall'udito dei consumatori, onde evitare di influenzarne gli acquisti, e quindi oltre che di disastro ecologico queste aziende potrebbero essere accusate di non essere trasparenti nei confronti dei consumatori (oltre a non informarli adeguatamente, come invece è d'obbligo per le sigarette, dei danni derivanti dal consumo di carne, il loro atteggiamento non permette propriamente di parlare di "consenso informato", perché tengono accuratamente all'oscuro i propri consumatori di quello che accade dentro alle mura degli allevamenti intensivi e dei macelli, e l'uomo è ora già troppo evoluto per accettare ancora simili pratiche nei confronti degli animali. "Se solo le pareti dei macelli fossero di vetro, al mondo saremmo tutti vegetariani").Ci stupisce poi che una persona con lo stomaco pieno di agonia e di cadaveri di polli punti il dito contro i Medici che impiegano animali (anche se eticamente inaccettabile) per sperimentare farmaci importantissimi per salvare vite umane. I polli che Lei ha in pancia sono molti di più degli animali che vengono utilizzati per la sperimentazione dei farmaci e sono morti agonizzanti per un fine meno nobile: quello di soddisfare il "gusto" o "l'appetito" (non si può parlare di sopravvivenza, in quanto per questo fine ben si possono impiegare i legumi o il grano (CEREALI + LEGUMI = CARNE, fonte dica33.it), come fanno i 600 milioni di vegetariani e vegani nel mondo che, stando a quanto afferma la moderna medicina godono di una salute migliore e di una vita più lunga, senza mai incorrere nelle malattie invalidanti proprie di chi è egoista e non si pone scrupoli a far sgozzare per il piacere del proprio palato un pollo ogni giorno).Quello che ci chiediamo è come può una persona che per prima, pur potendone fare a meno, come già più volte ribadito dalla scienza e dai Medici, si macchia del sangue e della sofferenza di chi non si può difendere e si riempie la pancia della morte degli animali, ergersi poi su di un piedistallo e accusare gli altri di commettere un altro male (tra l'altro inferiore: il massacro dei polli conta ben 20 miliardi di vittime l'anno solo in Italia; mentre la sperimentazione animale per i farmaci conta appena 700 mila esemplari coinvolti e il più delle volte per esperimenti di poco conto, che non comportano una vera e propria sofferenza).Ci auguriamo che questa ns. lettera possa essere oggetto di spunto per impiegare al meglio (e non al peggio..) i fondi europei, i quali dovrebbero essere impiegati per la ns. evoluzione, e non per la ns. involuzione.In fondo siamo uomini, non animali. E allora cerchiamo di comportarci in maniera superiore, e non mettiamoci più al loro pari uccidendo anche noi.   Con i migliori saluti.__________________  SI ALLEGA STRALCIO DELL'ARTICOLO: "Influenza aviaria. Quanto ci costa la carne?Molte domande. Una sola risposta" Non è quindi ragionevole concludere che i polli allevati per la produzione di carne sono la causa di questa minacciosa epidemia che tutti temono? Non sarebbe quindi ragionevole, vista la situazione, non consumare carne di pollame, anche se questo potrebbe essere difficile per chi ha scelto questa carne temendo le conseguenze della BSE e di altre malattie di origine animale pericolose per la salute umana, o la nocività del pesce, ricco di sostanze tossiche come ormoni, PCB (bifenili policlorinati), diossina e mercurio? Perché la FAO non ammette pubblicamente che, con un numero sempre crescente di malattie animali che si estendono oltre i confini di un unico stato, non è possibile garantire che la carne per il consumo umano sia sana? Perché nessuna organizzazione ha il coraggio di ammettere che la sicurezza della carne sta rapidamente svanendo? Perché tutte le misure prese affrontano solo i sintomi e non la causa dell'influenzia aviaria? Perché l'OMS evita di promuovere il vegetarismo nonostante tutte le raccomandazioni nutrizionali pubblicate dalla stessa Organizzazione sottolineino con sempre maggior forza l'importanza del consumo di frutta e verdura? Perché non vengono pubblicati avvertimenti sanitari ufficiali sulla salubrità delle carni per consumo umano? Perché finora si è cercato di limitare i danni abbattendo milioni di esseri senzienti e consigliando di consumare la carne di specie animali non affette dalla patologia del momento e che sembrano relativamente sicure (almeno fino al prossimo problema)? Perché, alla luce dei problemi che si stanno verificando, la carne nel mondo industrializzato viene ancora sovvenzionata con i soldi di tutti i contribuenti? Perché enti e istituzioni internazionali ed europei continuano a ignorare il fatto che quello vegetariano è uno stile di vita sano, come più volte scientificamente dimostrato? Quanto dovrà peggiorare la situazione prima che gli esperti riconoscano la necessità di studiare con serietà i benefici del vegetarismo? Queste domande conducono a un'unica conclusione: la produzione e il consumo di carne sono rischiosi, pregiudicano l'equilibrio ecologico globale, contribuiscono all'aggravarsi del problema della fame nel mondo e mettono a repentaglio la sicurezza delle generazioni future. E il prezzo che ne paghiamo è troppo alto.