Creato da costanzic il 08/12/2008
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riflessioni

Post n°5 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da costanzic
 
Tag: xxx

è bello perchè scrivo per me.  posso scrivere piccolo, grande, grandissimo. preferisco il piccolo. colorato come mi pare. ma io non sono colorata, quasi quasi scrivo invisibile poi però non mi leggo.

adesso bando alle gnagnere, avrei/avevo milte cose da dire ma ho la mente vuota. buio. totale. riscrivo normale ma cos'è la normalità? non certo io ma neanche gli altri. neanche il mio ex marito. forse i miei figli, la generazione di dopo domani. soni piccoli a febbraio compiranno 11 anni. i miei angeli. per aspera ad astra.

 
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domani.

Post n°4 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da costanzic

a quest'ora, sarò in preda al terror panico? spero proprio di NO.

 
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copiato e incollato.

Post n°3 pubblicato il 08 Dicembre 2008 da costanzic

copiato ed incollato dal blog di una fanciulla graziosa che ha visitato questo mio. per onore di verità.

 
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setto nasale.

Post n°2 pubblicato il 08 Dicembre 2008 da costanzic

il maledetto mi si è fratturato un'eternità di anni fa in un incidente stradale. adesso, alla tenera età di 45 anni, infine mi operano di deviazione del setto. la sesta o settima operazione. paura? assolutamente no. stavolta, voglio vivere. la prima volta che entrerò in sala operatoria senza rassegnazione ma con la volontà di uscirne viva. per Gabriele e Lorenzo. e Giodi. tutti e tre, senza di me, sarebbero persi.

 
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il mio topo (lo scrissi quindici anni fa ed il mio topo è vivo e vegeto!)

Post n°1 pubblicato il 08 Dicembre 2008 da costanzic

IL MIO TOPO

Fino a qualche tempo fa, abitavo relativamente vicino al posto in cui lavoro.

Spesso, la mattina, mi recavo in ufficio a piedi, per preparami alla giornata che mi si sarebbe prospettata.

 

Quattro passi in completa solitudine, durante i quali “raccogliere le idee”…

 

Fu proprio un giorno di marzo.

Camminavo sul marciapiede, la testa leggermente china per evitare di inciampare sul suolo sconnesso, quando intravidi sbucare, da una tubatura a livello del suolo, un nasino nero.

 

Non ho paura di nessun animale ma i topi mi fanno un certo effetto.

 

Feci per allontanarmi quando il roditore uscì dalla sua tana e mi guardò.

 

Volevo fargli “pschhhh!”, per scacciarlo, ma qualcosa nel suo sguardo mi trattenne: aveva gli occhietti neri, il pelo lungo ed il codino mozzo.

 

Mi provocò una tenerezza indicibile e mi fermai ad osservarlo per qualche istante.

 

L’animaletto non fuggì ma, a sua volta, pareva scrutarmi, spiare la mia reazione aspettandosi qualcosa da me; del cibo, forse?!

 

Non avevo nulla da dargli ed ero in ritardo rispetto alla mia tabella di marcia, così accantonai il pensiero del topo e mi avviai verso l’ufficio.

 

 Al ritorno verso casa, nel medesimo punto in cui si era verificato il singolare incontro della mattina, il topo sbucò dalla medesima tubatura. Il fatto mi parve naturale, quasi me lo aspettassi!

 

La serata si preannunciava tiepida, con appena un alito di vento.

 

Riflettei velocemente che il topo non avrebbe patito il freddo e, quanto al cibo, la zona abbonda di cassonetti della spazzatura…

 

Proseguii verso casa senza sensi di colpa, risolti dalle mie congetture riguardo alla sopravvivenza assicurata del topo, aprii il portone d’ingresso e salii al quarto piano in ascensore dove mi aspettava un’ulteriore rampa di scale per giungere a destinazione……. Quasi ci inciampai! L’animaletto evidentemente mi aveva preceduta e, in qualche modo, era arrivato a casa prima di me!

 

Non ho avuto cuore di lasciarlo fuori, sulle scale.

 

È ormai un anno e mezzo che Giodi (l’ho chiamato così) è mio ospite.

 

Passati i primi tempi in cui rosicchiava le gambe dei mobili e sporcava in casa, ci siamo perfettamente adattati l’una alla presenza dell’altro; mi è stato da più parti obiettato che un topo rimane comunque un topo, che farlo vivere in casa è antiigienico… che chi voglia dividere la sua vita con me può non accettare il mio animale e via dicendo.

 

Molte persone comperano un cane, un gatto o altro animale, come compagnia o difesa. Io, ho trovato un topo.

 

p.s.: dedico questo racconto al mio cane di nome Giodi, graziosissimo Yorkshire dalle benevole sembianze di un topolino!

 

 

 
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