Creato da cambioperme il 01/05/2007

Cambioperme

storia di un cambiamento...

 

 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 07 Novembre 2007 da cambioperme

"L'uomo ha bisogno di quello che ha in sè di peggiore per raggiungere ciò che di migliore esiste in lui"

Paulo Coelho

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 01 Novembre 2007 da cambioperme

Da oggi mi concentrerò su una parola, che forse è la chiave di tutto

VOLONTA'
Ma come si usa la volontà?
Primo passo: riconoscere che esiste, in quanto libertà di agire, senza lasciarsi condizionare solo dagli input esterni.
Secondo passo: usare la volontà, in quanto libertà di agire.
Facendone esperienza, perchè la volontà è esperienza, sentiamo di entrare nel centro di noi stessi, sentiamo di esserci intensamente ed interamente, fino a comprendere che non solo abbiamo una volontà, ma siamo noi stessi volontà.
La nostra più vera natura, di essere umani è quella di essere dotati della libertà di contribuire alla creazione della realtà individuale e circostante. Diventare consapevoli di questo immenso potere di cui siamo tuti dotati è l'antidoto più sicuro contro il rischio di diventare insignificanti pedina di un gioco condotto da altri e forse addirittura da quelle stesse forze esterne che abbiamo l'illusione di dirigere.

Quanto su ho scritto è stato tratto da un sito: lifegate.it

 
 
 

Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 01 Novembre 2007 da cambioperme

"Se non butti fuori ciò che hai dentro non prenderai nemmeno consapevolezza di quello che sei e che vuoi realmente fare."
Mi trovo in quest'eterna sensazione di non riuscire a venir fuori, forse per via dell'essere troppo esigente con me stessa e di non sapere realmente verso quale direzione procede la mia vita.

 
 
 

Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da cambioperme

continua...
LA' DOVE CI SI TROVA.
C'è qualcosa che tu non puoi trovare in alcuna parte del mondo, eppure esiste un luogo in cui la puoi trovare. Questa volta ci viene proposto un racconto in cui si evidenzia che il tesoro sta proprio dove siamo noi. Nell'ambiente che ci è toccato in sorte, li risiede il nostro compito essenziale, li si trova il compimento dell'esistenza alla nostra portata. E' qui nel luogo in cui ci troviamo che dobbiamo far risplendere la luce della vita divina nascosta. Dio abita la dove lo si lascia entrare. Lo si può far entrare solo dove si vive una vita autentica. Se instauriamo un rapporto santo con il piccolo mondo che ci è affidato, se, nell'ambito della creazione con la quale viviamo, noi aiutiamo la santa essenza spirituale a giungere a compimento, allora prepariamo a Dio una dimora nel nostro luogo, allora lasciamo entrare Dio.

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da cambioperme

continua...
NON PREOCCUPARSI DI SE'
Dopo aver dato consigli quali :" torna a te stesso, abbraccia il tu cammino particolare, porta a unità il tuo essere, comincia da te stesso" ora ci viene detto di non preoccuparci di noi stessi. sembra un pò una contraddizione, ma così non è, ha uno scopo ben preciso seguire questi consigli, tutto deve essere finalizzato al di fuori di noi. Comincia da te stesso,  ma non  per finire a te stesso, prendersi come punto di partenza ma non come meta, conoscersi ma non preoccuparsi di sè.
Non di te stesso di devi proeccupare ma del mondo!
Se ci si pente per il male compiuto, non serve rimuginare continuamente su quanto fatto altrimenti sempre nel fango si resta, bisogna invece cercare di virare verso il bene: "allontanati dal male e fa il bene". Volta completamente le spalle al male e fa un'azione buona. E' vero che ciascuno deve conoscersi, purificarsi, giungere alla pienezza, ma non a vantaggio di sè, non a beneficio della su felicità terrena o della sua beatitudine, bensì in vista dell'opera che deve compiere sul mondo di Dio. Dimenticare se stessi e pensare al mondo.

 
 
 

Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da cambioperme


continua la lettura...
COMINCIARE DA SE STESSI.
All'interrogativo su cosa fosse più importante nella gestione di una casa, se di più la moglie, i figli o i servitori, il maestro rispose:"Ci sono il pensiero, la parola e l'azione. Il pensiero corrisponde alla moglie, la parola ai figli e l'azione ai servitori. Tutto volgerà al bene per chi saprà mettere in ordine le tre cose nel suo spirito." Sostanzialmente tutto dipende da noi stessi. Questo insegnamento tocca il tema del conflitto tra gli uomini.
Cominciare da se stessi questo è l'inizio, il putno di Archimede a partire dal quale posso da parte mia sollevare il mondo è la trasformazione di me stesso. Se pongo due punti di appoggio uno dentro di me, l'altro nell'animo del mio simile in conflitto mi sfugge l'unico punto su cui si era aperta una prospettiva. Cerca la pace nel tuo luogo, non si può cercarla altrove, solo chi ha trovato la pace dentro di sè può cercarla nel mondo intero.
Ma nel racconto in oggetto non si parla solo di conflitto interiore ed eesteriore, ma anche di conflitto tra pensieri, parole e azioni. Ogni conflitto tra me e i miei simili dipende solo dal fatto che non dico quello che penso e non faccio quello che dico, così facendo al situazione si ingarbuglia, con le contraddizioni e le menzogne alimentiamo e aggraviamo le situazioni conflittuali e accordiamo loro potere su di noi al punto che ci riducono in schiavitù. Per uscirne c'è una sola strada: capire la svolta - tutto dipende da me - e volere la svolta - voglio rimettermi in sesto.
Ma per far ciò è necessario raggiungere il proprio sè più profondo.

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 23 Ottobre 2007 da cambioperme

rilettura della Scrittura alla luce della vita personale...
Solo dopo aver risolto il conflitto con se stessi si può realizzare l'apertura all'altro, il dialogo con il Tu.

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da cambioperme


vediamo ora il terzo capitolo
LA RISOLUTEZZA
In questo racconto vediamo un uomo che si propone di digiunare, gli si presenta una tentazione, ma decide di resistere, ci riflette e decide che è meglio cedere alla tentazione piuttosto che acconsentire a che il suo cuore soccomba all'orgoglio. Va per cedere ma si rende conto che quella tentazione su di lui non ha più nessuna presa e perciò non cede. Nel caso concreto aveva sete, vuole desistere dal bere, ma poi decide di bere e si accorge di non avere più sete. Il maestro lo rimprovera per questo comportamento, qualificandolo con il termine "rammendo", perchè ciò gli impedisce di realizzare il suo progetto. Oggetto del biasimo del maestro è il fatto di avanzare e poi indietreggiare; è l'andirivieni, il procedere a zigzag che è opinabile. L'opposto del rammendo è il lavoro fatto di getto, e il lavoro fatto di getto può realizzarsi solo in un modo,
con un'anima unificata.
Ma non tutti hanno per natura o per grazia un'anima unitaria, ci sono alcuni che hanno un'anima molteplice, complicata, contraddittoria che determina il loro agire. Un uomo che ha un'anima del genere non può far altro che sforzarsi di superare le tentazioni che gli si presentano sul cammino verso la meta prefissata. Ma nella critica del maestro c'è un insegnamento: l'uomo può unificare la sua anima. Anche l'uomo che ha un'anima molteplice, complicata e contraddittoria può unificarla, perchè nel suo nucleo più intimo giace la forza divina che è in grado di trasformarla, di fondere gli elementi che tendono a separarsi. Ma è importante che quest'unificazione avvenga prima di intraprendere il cammino, solo con un'anima unificata si compierà un lavoro di un sol getto e non di rammendo. Certo ci saranno le tentazioni, ma quanto più l'anima è unificata tanto
più le sarà facile resistere, è opportuno restare sempre vigilanti, ma
è una vigilanza serena. L'anima è realmente unificata quando sono unificate tutte le forze e tutte le membra. "Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze!", tutto l'essere corporale dell'uomo deve essere coinvolto, nulla di lui può restare fuori. Quando l'uomo diventa una simile unità di corpo e spirito, la sua opera sarà di un sol getto.

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da cambioperme


continuo nella lettura del libro...che condivido con chi per caso arriverà su questo spazio sperduto...riportando qui un'estrapolazione del testo originale.
Il libro in questione è il Cammino dell'uomo di Buber...
IL CAMMINO PARTICOLARE
All'uomo che lo chiede non si può dire quale sia il cammino universale al servizio di Dio, perchè sono diverse le vie che si possono seguire per servire Dio: lo studio, la preghiera, il digiuno etc. Ogni uomo deve scegliere quala cammino seguire lasciandosi guidare dal cuore e dalle sue forze. Per il nostro servizio possiamo seguire degli esempi, trarre da essi suggerimenti, consigli, insegnamenti, non dovremo imitarli, ma ispirarci ad essi e realizzare il servizio a modo nostro, con le nostre forze.
"Come i padri hanno istituito un nuovo servizio, così noi, ciascuno secondo la nostra propria modalità, dobbiamo istituire qualcosa du nuovo alla luce dell'insegnamento di Dio, cercando di fare quello che ancora deve essere fatto."
Quando un uomo viene al mondo è qualcosa di nuovo, di mai esistito, di primo e di unico, non esiste altro uomo identico a lui. Ogni singolo uomo è cosa nuova nel mondo e deve portare a compimento la propria natura in questo mondo. Ciascuno è tenuto a dar corpo alla sua unicità ed irripetibilità. Un giorno ci sarà chiesto: perchè non sei stato te stesso? Gli uomini sono ineguali per natura e non bisogna perciò cercare di renderli uguali. Tutti gli uomini hanno accesso a Dio, ma ciascuno ha un accesso diverso. La diversità degli uomini costituisce la grande risorsa del genere umano. L'universalità di Dio consiste negli infiniti cammini che portano a lui, ciascuno dei quali è riservato ad un uomo. Ogni uomo può giungere a lui partendo dalla propria essenza. Tutto quello che facciamo può essere un cammino verso di lui purchè sia diretto verso di lui. Per capire ciò che quell'uomo preciso può e deve fare, è necessario partire da se stessi. Chi imita gli altri cade in errore, perchè perde di vista ciò a cui lui, e lui solo, è chiamato.
Il cammino attraverso il quale un uomo avrà accesso a Dio gli può essere indicato unicamente dalla conoscenza del proprio essere. In ognuno c'è qualcosa di prezioso che non c'è in nessun altro, questo qualcosa di prezioso l'uomo lo può scoprire cogliendo il proprio sentimento più profondo, il proprio desiderio fondamentale, ciò che muove l'aspetto più intimo del proprio essere. E' essenziale che l'uomo diriga la forza del proprio sentimento, di quell'impulso dall'occasionale al necessario, dal relativo all'assoluto: così troverà il proprio cammino.
La nostra autentica missione è quella di entrare in contatto con le persone che incontriamo e che attirano il nostro cuore, con ciò che in esse è manifestazione di bellezza, di benessere, di godimento. La gioia che si prova a contatto con il mondo conduce, se la santifichiamo con il nostro essere, alla gioia in Dio.

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 16 Ottobre 2007 da cambioperme


per caso sono capitata su un sito che parla di un libro...
Inizio a rifletterci, scrivendo qualcosa su questo spazio, che avevo completamente dimenticato.
RITORNARE A SE STESSI.
Dio chiede ad Adamo "dove sei?"
Ogni volta che Dio fa una domanda del genere è perchè vuole conoscere qualcosa che non conosce, vuole colpire l'uomo al cuore, vuole provocare una reazione in lui. Adamo e, come lui ogni uomo, si nasconde, per non dover rendere conto, pre sfuggire alla responsabilità della propria vita, della vita che si è vissuta e che si vive. Questo nascondersi dal volto di Dio fa si ceh l'uomo scivoli nella falsità e che la sua vita diventi sempre più problematica. L'uomo non può sfuggire all'occhio di Dio, così facendo si nasconde a se stesso. Dentro di sè conserva qualcosa che lo cerca, ma gliene rende difficile il rinvenimento. Dio chiedendo all'uomo "dove sei?", lo vuole turbare, lo vuole scovare dal suo nascondiglio, vuole fargli vedere dove lo ha condotto quella strada sbagliata e soprattutto vuole far nescere in lui il desiderio di venirne fuori.
Se l'uomo si porrà questa domanda, il suo cuore tremerà. Ma se la domanda rimarrà "la voce di un silenzio simile ad un soffio", sarà facile soffocarla, se avviene ciò la vita dell'uomo non può diventare cammino. Per quanto successo e godimento avrà...la vita di quell'uomo resterà senza un cammino finchè egli non affronterà la voce. Adamo ascolta la voce, riconosce di essere in trappole e confessa: "mi sono nascosto".
Qui inizia il cammino dell'uomo.
Il ritorno decisivo a se stessi nella vita dell'uomo è l'inizio del cammino, il sempre nuovo inizio del cammino umano, ma è decisivo solo se conduce al cammino, esiste un infatti anche un ritornoa se stessi sterile, che porta tormento e disperazione e racchiude in nuove trappole. "Considera tre cose da dove vieni, dove vai e davanti a chi un giorno dovrai rendere conto".
Chi considera queste tre cose deve sottoporre se stesso a un serio esame.

 
 
 

Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 05 Luglio 2007 da cambioperme

dico a me stessa e agli altri che non mi importa più niente di te, che oramai sei fuori dalla mia vita e mi ritrovo a ripercorrere le stesse strade, a frequentare gli stessi posti con la speranza di vedere te o qualcosa o qualcuno che mi parli di te...
eppure io so che ormai è finita, ma perchè devo essere ancora attaccata al pensiero di te...voglio che tu sparisca dalla mia menteeee!

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 04 Luglio 2007 da cambioperme

 
 
 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 28 Giugno 2007 da cambioperme


mi sento come se mi fosse passato sopra un treno...l'ennesima delusione...
ma si può essere così falsi...sorridere, fingere e poi dietro dire chissà cosa?
Io non riesco ad essere così. Che fine fa quell'affidamento e quella buona fede che le persone ripongono negli altri? perchè uno si comporta facendo capire di volere una cosa e poi volta le spalle improvvisamente? Io lo credevo diverso, sincero...ma mi sbagliavo...il mio problema è che vedo gli altri con gli occhi miei e non con quelli della diffidenza e del timore che appena ti giri, se possono, ti inculano.
Sono troppo ingenua...sono una povera scema che crede che tutti siano buoni, bravi e belli...mi devo svegliare, pensare di più a me stessa, divertirmi e non regalare energia e pensieri a chi non merita.
Spero di riuscire a dormire...dopotutto "domani è un altro giorno"!

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 19 Giugno 2007 da cambioperme

 
 
 

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 19 Giugno 2007 da cambioperme

E' da un pò che non scrvio sul blog del mio cmabiamento...forse perchè poi non ho fatto tutti questi grandi progressi che mi ero fissata.
La situazione è sempre la stessa...non ci sono grandi novità.
La mia vita si trascina sempre lenta, lenta tra eventi che non mi danno entusiasmo, mi rendo conto che sto diventando noiosa e monotematica.

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 11 Giugno 2007 da cambioperme

avendo preso coscienza del fatto che sono malata,
secondo quanto scrive l'O.M.S.,
adesso devo iniziare la cura.
Fatemi un grande in bocca al lupo e se avete
qualche cosiglio da darmi fatelo,
ne farò tesoro!
Devo imparare a gestire me stessa,
riconoscendo quali sono le mie risorse ed imparando
ad utilizzarle costruttivamente.
Mi devo svegliare, per essere capace
di agire nel mondo in maniera autentica.

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 10 Giugno 2007 da cambioperme


Sono stata dal medico, perchè ultimamanete non mi sento molto bene.
Mi ha detto che è tutto ok, che probabilmente sono solo un pò stressata.
Navigando qua e là trovo:
"L'O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) afferma:”…la salute non è solo assenza di malattia, quanto, piuttosto, uno stato di benessere globale che investe la sfera fisica, mentale, sentimentale e sociale”, vale a dire una condizione in cui l'individuo si sente pienamente soddisfatto della propria esistenza."
Probabilmente il mio problema è proprio questo, non mi sento soddisfatta della mia esistenza...ergo...sono malata.

 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 04 Giugno 2007 da cambioperme

ma a chi vuoi prendere in giro...tutto quello che fai è mediocre, vuoi far credere di essere chissà chi...e in apparenza ci riesci, fai subito bella figura, perchè sei una bella ragazza che si pone bene, educata, sorridente, che parla bene, ma poi se vai un pò più in profondo sembra che non vali molto...ti fa paura andare oltre giocare fino in fondo, perchè sei superficiale e soffri perchè vorresti essere più profonda, vorresti piacere di più, vorresti avere di te stessa l'immagine di una persona vincente, soddisfatta, sicura, che sappia parlare in pubblico senza paure e che sappia dire cose interessanti ed intelligenti, e invece hai scarsa memoria e non hai un'intelligneza immediata, sei lenta, ma apprezzi negli altri tutte queste doti che tu non hai e soffri perchè non giochi bene le carte che hai, hai in mano carte fortunatissime, ma non sai giocare e spesso perdi la partita, ma non impari dalle tue sconfitte, ripeti sempre gli stessi errori e intanto passano gli anni e ti ritrovi già grande, con un pugno di mosche in mano, senza aver raggiunto nessun traguardo serio, ma quando ti decidi a crescere e a rispondere di te, sei una donna e non più una bambina che deve essere assistita dai genitori. Tu sai benissimo che così non va, ma ti crogioli, perchè infondo non hai ancora toccato la soglia di dolore che ti permetterà di risalire, infondo stai comoda, non ti manca niente e da codarda quale sei sguazzi in questo mare di incertezza, senza prendere in mano la vita e farle prendere una direzione seria, degna degli anni che iniziano a diventare tanti. A chi aspetti per svegliarti? Mi sembri un'anima in pena...che vaga senza sapere dove andare, che attraversa le sue giornate senza uno scopo, senza una meta, senza un amore, senza il resto di niente...e che certe volte desidera solo chiudere con questa vita informe e piatta.

LANCIO UN APPELLO A CHI PASSA DA QUESTE PARTI.
SE AVETE QUALCHE SUGGERIMENTO DA DARE A QUEST'ANIMA IN PENA FATELO, NE HA GRANDE BISOGNO.

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 03 Giugno 2007 da cambioperme

...la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare...

 
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 27 Maggio 2007 da cambioperme


Io chi sono?
Sono alla ricerca della mia identità...
mi sento spaesata e talvolta assente...penso troppo, dovrei agire senza pensare e non avere timore delle conseguenze e di ciò che pensano gli altri e... invece mi sento spesso troppo condizionata da pensieri e costruzioni mentali mie...che non fanno altro che farmi perdere la possibilità di vivere il momento presente...perchè sono troppo imegnata a farmi delle seghe mentali che hanno senso...e mi freno lasciando inespresse le potenzialità che probabilmente ho...la mia scarsa autostima mi fa sentire inadeguata e quindi avulsa dai contesti nei quali mi vengo a trovare, e con una gran voglia di essere invisibile o lontana, allora come difesa scatta in me la protezione del silenzio e del distacco sembro snob, e "misteriosa" (cosa quest'ultima che incuriosisce molto gli uomini che si avvicinano per tentare approcci).
Questa cosa del silenzio forse è nata in me perchè una volta, quando ero piccola sentii una frase, ora non riccordo però nè il contesto, nè la persona che lo disse...che è meglio stare zitti, dando l'impressione di essere intelligenti piuttosto che aprire bocca e dar prova del contrario...chiaramente l' insicurezza sul mio valore, sulla mia identità, sulla mia intelligenza..fa si che io non agisca e non parli e non mi metta in gioco nelle dinamiche di gruppo.
Preferisco il rapporto uno a uno, mi sento più serena, se mi trovo difronte a molte persone mi blocco ho paura di parlare e faccio la figura della bella statuina...

 
 
 
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