Colonnello Kurtz

La morte del giusto


Ecco, malgrado tutta la fatica e la perfettibilità del presente, mi sento appagato e contento. Vi sono momenti, nella vita delle persone, in cui la relativa e traballante perfezione cui si giunge consente di guardare negli occhi la vita con serenità, fino al suo estremo limite: la morte. Detto in altre parole, oggi come oggi di morire non ho punta fantasia ed intenzione, ma – grattandomi debitamente e vigorosamente le palle – potrei dire che per paradosso adesso che la vita mi restituisce qualcosa di quanto ho dato, forse me ne distaccherei con minore peso, quasi sorridendo. Peccato se venisse proprio ora a fare una vedova, non sarebbe affatto giusto nei suoi confronti, povera donna, e che mi risparmi per un po’ di tempo perché restituendole quanto finora ci è mancato possa farla un pochino felice. Ma se proprio deve venire, che mi colga almeno come il premio dell’uomo giusto, magari nel bel mezzo del sesso migliore, o appena dopo, quando litri di endorfine circolano nel mio corpo.  Disclaimer: chi non coglie la sottile ironia di questo post può tranquillamente mettere la testa nel proprio forno. Meglio se elettrico.