Colonnello Kurtz

Tan men: l'importanza di essere nègher


“Come sei abbronzato?” “No, è che appartengo ad un ceppo umano geneticamente fotosensibile” “Ecchevvordì?” “ Che sono un po’ negro. Cose che capitano: pensa ad Obama, pure lui è fotosensibile.” “Ah. Però a gennaio eri bianco.” “Eh, si, mia mamma è finlandese, mio padre tunisino.” “Non è vero: a gennaio non andavi al mare.” “Si, è vero, non andavo al mare. Ma ci sono andato adesso e in un giorno e mezzo sono diventato color caramello. Con la protezione 10 e sotto l’ombrellone. Un fatto genetico” “Attento però che poi ti vengono i tumori”. “E’ una bella prospettiva: posso scegliere tra l’essere negro o un soggetto ad alto rischio di sviluppare un melanoma”. “Eh. Chi è abbronzato però deve avere tanto tempo libero e non avere un cazzo da fare.” “Eh. Infatti quella borsa piena di scartoffie sul telo mare la porto con me perché sono troppo snob per fare le parole crociate come tutti gli altri.” “(Ma quand’è che muori o sublimi come il mercurio?”