Camera Obscura

Concatenamento di Itaca nel Sole e Rattle Snake


martedì, 22 novembre 2005
"Itaca nel sole" è una bellissima via d'arrampicata in Valle dell'Orco al Parco del Gran Paradiso, aperta da G.P. Motti e Guido Morello nel 1975. Ho ripetuto quella via con Pino Sabbatini diversi anni fa; Pino è un caro amico e compagno di cordata e l'essermi trovato lassù con lui quel giorno mi fece sentire vivo e libero... Scesi a valle, giunti ai piedi del Caporal, enorme struttura di granito che ospita Itaca nel sole, ci siamo fermati ad aspettare il tramonto liberando nel cielo tutte le tensioni della salita... E' sempre bello vedere come il sole, al termine del giorno riesca a giocare con i colori, a cambiare tutte le sfumature del granito, degli alberi e del cielo... Persino l'acqua, imprigionata nel letto del ruscello ma libera di correre verso valle, assumeva le tonalità rosee e arancioni del sole... Si ne ero proprio sicuro, Itaca era lassù nel sole... e come altre volte mi sono sentito un Ulisse spaventato. Altrove ho poi raccontato: ...Sono ormai dodici anni che cerco la fusione con i tre elementi: l'acqua, la terra e l'aria. Ho conosciuto l'acqua surfando le sue onde, studiando i venti che ne determinano le correnti, planando su di essa grazie alla propulsione del vento amico... Ho nuotato nei suoi flussi ricercando l'eleganza dei pesci... Sulla terra, i piedi mi hanno portato a vedere luoghi nuovi, spesso mistici e motivo di sogni; le mani hanno toccato rocce di più generi e fiori, piante, il muschio... Gli occhi hanno inseguito gli orizzonti lontani, dalle piane alle vette, arricchendo la mente di immagini ricche di colori... Molteplici odori e suoni... La musica del vento! E poi il verticale... ...Siamo soli nel silenzio sacro, tu ed io, grande montagna... Il vento continua a suonare questa musica per me irresistibile, e come attratto da sirene invisibili, mi lego alle tue pareti con corde e moschettoni, come se fossi un Ulisse spaventato sulla grande nave della vita... Brevi pause, tra un fiore di Genepi ed una stella alpina; il prossimo appiglio è lontano, così come lo è la via del ritorno... Ma come si può desiderare di tornare laggiù, nel fondovalle, dove l'odiato rumore è sfondo perpetuo di un male mai troppo conosciuto? ... ...Sono ora legato alla madre montagna insieme al mio gemello, compagno di cordata, da un cordone ombelicale di sessanta metri e spero che anche lui, giunto lassù in vetta possa aver la forza di guardare verso l'alto e desiderare di proseguire... volando... Ora il più grande desiderio è quello di volare... Lasciarmi andare nel vuoto danzando con il vento... Oppure Peter Pan è solo una favola?