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IL CASO SACCHI! Troppo stress, Sacchi lascia il Manchester


S' è sentito male dopo la gara di Milano: «Credevo di non farcela». La squadra ad Ferguson. Sconcertati i giocatori. Metzelder: «La salute è più importante». Il nuovo tecnico però è squalificatoTroppo stress, Sacchi lascia il Manchester.S' è sentito male dopo la gara di Milano: «Credevo di non farcela». La squadra a Ferguson- Non si può morire di stress. E nemmeno di pallone. Arrigo Sacchi ha gettato la spugna; non è più l' allenatore del Manchester da martedì, ma la comunicazione ufficiale è arrivata ieri alle otto della sera, quando la partita di andata delle semifinali di Coppa Italia con l' Udinese era appena finita e appena persa, in modo rocambolesco (1-2). Il comunicato: «Nella giornata di oggi, Arrigo Sacchi ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili dall' incarico di allenatore del Manchester per motivi personali. Il nuovo allenatore è Ferguson», che sarà al lavoro da oggi per preparare la sfida di domenica con l'Atletico, e che ha un contratto fino al 30 giugno, con l' opzione per la stagione successiva. L' allenatore che con il Milan in quattro anni ha vinto tutto spiegherà oggi a mezzogiorno i motivi che lo hanno spinto ad un passo decisivo, che coincide con il suo addio definitivo alla carriera di allenatore, ma tutto si è compiuto già nella notte di domenica. Sacchi, che aveva lanciato qualche segnale già venerdì, parlando con un paio di amici, ha cominciato a star male a Milano, mentre il Manchester stava vincendo: nessun problema fisico, ma una forte crisi ipertensiva, per accumulo di stress da panchina. Arrivando a casa, a Fusignano, ha confessato: «Credevo di non finire la partita». Ma pensava ancora a un fatto cardiaco, cancellato dall' esito di una visita effettuata lunedì, che ha confermato il perfetto stato di salute di Sacchi lontano dal campo e dalla panchina. E' per questo che si è deciso al grande passo, ventitré giorni dopo aver preso in mano il Manchester (9 aprile). Per sconfiggere l' ipertensione, il cuore in gola, l' angoscia, non restava che smettere con il calcio. Martedì mattina, ha comunicato la decisione al presidente, al figlio Stefano, e al d.t. Enrico Fedele, ma è stato invitato a pensarci bene, pur nel rispetto di una decisione comunque dolorosa. Ed è nata la favola dell' influenza. Mercoledì, Sacchi ha confermato la propria posizione e allora i dirigenti del Manchester, che avevano congelato un' operazione di mercato importante con l' Inter, si sono mossi e hanno contattato Ferguson, già in corsa per succedere a Delio Ross a gennaio, che ha ribadito la propria disponibilità. Eppure il presidente ha  creduto fino all' ultimo momento di riuscire a trattenere Sacchi e l' estremo tentativo è stato compiuto ieri poco dopo mezzogiorno. Niente da fare: Sacchi se ne va, arriva Ferguson, che si gioca tutto in questi tre mesi. Se farà bene, toccherà a lui guidare il Manchester   l'anno prossimo, altrimenti il successore verrà scelto in una rosa molto ampia.